I primi passi di Curiosity su Marte
Il rover si è spostato di sei metri e presto partirà per un viaggio più lungo, lasciando il luogo del suo atterraggio (che ora si chiama Bradbury Landing)
Curiosity, il robot automatico (rover) della NASA, si trova su Marte da poco più di due settimane e alcune ore fa si è mosso per la prima volta sul suolo del pianeta. Terminate le verifiche sullo stato delle sue strumentazioni, i responsabili della missione hanno dato il via libera per far spostare lentamente il rover grande quanto un’automobile e con massa di circa 900 chilogrammi. Curiosity ha effettuato una serie di manovre percorrendo complessivamente una distanza di sei metri dal punto in cui era atterrato il 6 agosto. La piccola marcia del rover su Marte è stata accolta con grande entusiasmo dai tecnici della NASA, che attendevano di verificare le condizioni dei sistemi che faranno muovere le ruote del robot per la missione marziana, che durerà almeno due anni.
Il test è stato superato senza particolari difficoltà, ma Curiosity dovrà attendere ancora diversi giorni prima di spostarsi dalla sua attuale posizione per esplorare altre aree di Marte nella zona del cratere Gale. I ricercatori della NASA devono eseguire ancora diverse verifiche sulle strumentazioni del rover e realizzare alcune analisi dell’ambiente circostante. Domenica, per esempio, hanno eseguito una prima analisi di una roccia marziana utilizzando il laser di Curiosity, cosa che ha permesso di verificare anche il buon funzionamento dei sistemi per eseguire esperimenti sulla natura geologica di Marte. Terminati i giorni di ulteriori controlli, Curiosity potrà partire per il suo primo viaggio verso est-sudest, compiendo uno spostamento di quasi 400 metri.
Ieri, sulla Terra, i responsabili della NASA hanno intanto deciso di chiamare il luogo in cui è atterrato Curiosity con il nome “Bradbury Landing” in onore dello scrittore Ray Bradbury, morto quest’anno e che ieri avrebbe compiuto 92 anni. Bradbury fu uno degli scrittori statunitensi più famosi del XX secolo, noto soprattutto per il suo libro Fahrenheit 451, pubblicato nel 1953 (in Italia nel 1956). Il libro racconta un futuro in cui tutti i libri vengono bruciati dai governi per assoggettare la società e gli esseri umani.
Prima di pubblicare Fahrenheit 451, Bradbury si occupò anche di Marte con una raccolta di racconti di fantascienza intitolata Cronache Marziane. Il tema era legato alla futura esplorazione di Marte e alla colonizzazione del pianeta, avvenuta in seguito a una guerra nucleare sulla Terra. La raccolta di racconti rifletteva bene le paure e le tensioni dell’epoca, dovute alla Guerra Fredda. Considerato il grande interesse che Bradbury dimostrò per Marte, i responsabili della NASA hanno ritenuto quasi naturale dedicargli il luogo di atterraggio del loro nuovo rover sul pianeta, come ha spiegato Michael Meyer dell’ente spaziale: «Molti di noi e milioni di altri lettori sono stati ispirati dalle storie di Ray Bradbury in cui si sognava la possibilità di vivere su Marte».
Oltre a realizzare importanti esperimenti scientifici per comprendere meglio le caratteristiche geologiche di Marte e per scoprire se, un tempo, il pianeta avesse ospitato qualche forma di vita, Curiosity sta scattando una preziosa serie di nuove fotografie ad alta definizione dell’area in cui si trova. Le nuove immagini, spesso spettacolari, servono anche ai ricercatori per studiare il terreno intorno al rover e studiare la migliore traiettoria per i suoi spostamenti sul pianeta.
La NASA ha anche diffuso le fotografie ad alta definizione della delicatissima fase di atterraggio, mai sperimentata prima, di Curiosity sul suolo marziano. Il video mostra le immagini in sequenza della discesa sul pianeta, che ha previsto anche l’utilizzo di un grande paracadute e di una ingegnosa gru, mantenuta in aria da alcuni razzi propulsori, che ha calato dolcemente il rover sul suolo marziano.
foto: NASA.gov