I primi 100 giorni di Pizzarotti
Giovanni Cocconi su Europa racconta a che punto è il sindaco di Parma, tra tagli alle indennità, gestione dell'ordine pubblico e la grana dell'inceneritore
Giovanni Cocconi su Europa racconta i primi 100 giorni di Federico Pizzarotti da sindaco di Parma, cioè come sta andando la prima significativa esperienza di governo di un politico del Movimento 5 Stelle.
Premessa: è tutto da dimostrare che l’eventuale successo dell’esperimento Parma possa trainare il consenso elettorale di Beppe Grillo. Probabilmente anche il saldo tra fatti e promesse del neosindaco Federico Pizzarotti non sarà decisivo per l’esito di una lista che si nutre più del no all’offerta politica esistente che dei sì a un modello alternativo. Però, sondaggi alla mano, è indubbio che il voto di Parma abbia anticipato una tendenza anche nazionale (per esempio il crollo di Pdl e Lega) e che l’eventuale riuscita dell’unico vero test di governo (Comacchio, Mira e Sarego sono comuni troppo piccoli) incuriosisca anche i non parmigiani.
Anche perché Parma è un comune sull’orlo del crack da debito esattamente come l’Italia. Pochi giorni fa la Bbc ha dedicato un servizio abbastanza benevolo a Pizzarotti definito «un nuovo tipo di sindaco, che rappresenta un people power che scuote la politica italiana», mentre il Cinquestelle è descritto come «un movimento di cittadini nato su Internet i cui sostenitori sono accomunati dal disprezzo per il sistema politico italiano corrotto e immerso negli scandali».
People power è l’espressione chiave. Il bilancio dei primi cento giorni della giunta grillina di Parma non può che cominciare da qui. Pizzarotti è un amministratore compassato, anche troppo. Aldo Grasso sul Corriere della sera lo ha definito un «sindaco al rallentatore»: ha impiegato 46 giorni per formare la giunta, un assessore si è dovuto dimettere 24 ore dopo la nomina. Però i provvedimenti più facili e popolari non si sono fatti attendere. Per esempio il taglio delle indennità di sindaco e giunta del 10 per cento, la messa in vendita delle auto blu e lo stop ai biglietti gratis per le autorità al Teatro Regio, il salotto della città ducale. Pizzarotti è stato abile nel vendere l’immagine di un sindaco vicino ai cittadini, anzi uno di loro, che va al lavoro in bicicletta (pieghevole) e che esibisce la propria inesperienza amministrativa come garanzia della propria differenza rispetto al ceto politico. Però è difficile poter dire che le promesse di democrazia diretta esibite in campagna elettorale siano state mantenute.