È morto Meles Zenawi
Il primo ministro dell'Etiopia, che ha controllato per quasi vent'anni il paese, era malato da tempo
La televisione di stato dell’Etiopia ha annunciato che il primo ministro del paese, Meles Zenawi, 57 anni, è morto in seguito ad alcune complicazioni delle sue già precarie condizioni di salute. Da settimane circolavano voci sulla sua malattia e lo scorso luglio Meles – il nome di battesimo è Legesse ma è sempre stato chiamato Meles, dal suo “nome di battaglia” – era stato ricoverato in ospedale per alcune terapie, senza che fossero comunicati particolari dettagli sul suo stato. Lo scorso mese non aveva partecipato a uno degli incontri dell’Unione Africana, l’organizzazione intergovernativa che comprende tutti gli stati africani (eccetto il Marocco) e che ha sede ad Addis Abeba, la capitale dell’Etiopia.
Meles Zenawi Asres nacque ad Adwa, una città nel nord del paese, l’8 maggio del 1955. Studiò medicina all’università di Addis Abeba per un paio di anni, prima di interrompere gli studi per aderire al Fronte di Liberazione del Tigrè (TPLF), partito di ispirazione socialdemocratica, e fondare la Lega Marxista-Leninista del Tigrè. Il TPLF era una delle organizzazioni in lotta contro il Negus Rosso, Mènghistu Hailè Mariàm, che a partire dalla seconda metà degli anni Settanta controllò il paese per circa 14 anni. Alla fine della guerra civile nel 1991, Meles assunse il potere e divenne presidente del governo di transizione etiope.
Nel 1995 in Etiopia si tennero le prime elezioni e Meles fu eletto primo ministro, incarico che gli fu riconfermato cinque anni dopo alle elezioni politiche. In alcune aree del paese si verificarono brogli, ma secondo gli osservatori internazionali l’elezione fu in generale libera e senza particolari irregolarità. Alle elezioni del 2005 le cose per Meles furono più difficili: il suo partito, il Fronte Democratico Rivoluzionario d’Etiopia, ottenne la maggioranza dei voti assicurandogli ancora l’incarico di primo ministro, ma i partiti di opposizione ottennero una quantità maggiore di voti rispetto alle elezioni precedenti e l’effettiva regolarità del voto fu lungamente contestata. Ci furono proteste e scontri, soprattutto ad Addis Abeba, con una violenta repressione da parte delle autorità: morirono circa 200 persone e oltre 760 rimasero ferite. Le autorità disposero l’arresto di migliaia di partecipanti alle manifestazioni. Anche alle elezioni parlamentari del 2010 ci furono contestazioni per i brogli, denunciati anche dagli osservatori dell’Unione Europea.
Nei primi mesi del 2004 Meles fu ricoverato in un ospedale privato di Londra per sottoporsi ad alcuni trattamenti sanitari, su cui non furono diffusi dettagli. Delle sue condizioni di salute si tornò a parlare lo scorso luglio, quando Meles non partecipò a una delle riunioni dell’Unione Africana e circolarono anche voci, diffuse dall’opposizione, sulla sua morte che furono poi smentite. Il suo vice primo ministro spiegò che l’assenza di Meles era dovuta a una piccola indisposizione, senza comunicare altri dettagli. In seguito il governo ammise il ricovero di Meles, continuando comunque a sostenere che fosse in condizioni di salute relativamente buone.
Stando al portavoce del governo, Meles era in fase di guarigione quando lunedì le sue condizioni sono diventate nuovamente critiche. È stato trasportato nel reparto di terapia intensiva nell’ospedale all’estero in cui si trovava, ma non c’è stato nulla da fare a causa del peggioramento di un’infezione. Al momento non ci sono altre informazioni sulle cause della sua morte né sul luogo in cui fosse ricoverato, anche se a luglio si era parlato con insistenza di un suo ricovero in una clinica in Belgio.