A che punto è Rio de Janeiro
I lavori in vista delle Olimpiadi del 2016 sono in ritardo: il tempo per recuperare c'è, ma i costi sono aumentati
di francesco marinelli
Il 12 agosto si è chiusa la trentesima edizione delle Olimpiadi di Londra 2012 e durante la cerimonia di chiusura c’è stato il tradizionale passaggio della bandiera olimpica: il sindaco di Londra Boris Johnson l’ha consegnata a Eduardo da Costa Paes, il sindaco di Rio de Janeiro, la città che nel 2016 ospiterà la trentunesima edizione dei Giochi. Il Comitato Olimpico Internazionale (CIO) ha già espresso un po’ di preoccupazione per lo stato dei lavori, soprattutto riguardo la costruzione dello stadio olimpico che non è ancora iniziata. Ma Leonardo Gryner, il presidente del comitato organizzatore, ha rassicurato che tutti gli impianti saranno pronti per il 2015, un anno prima dell’Olimpiade.
I funzionari del governo e della città devono ancora chiarire le cifre del bilancio che servirà per l’organizzazione dei Giochi: la cifra, secondo l’Economist, sarà intorno ai 14,4 miliardi di euro. Il budget utilizzato dal comitato organizzatore di Londra 2012 è stato di circa 14 miliardi di euro. A questa cifra vanno aggiunti i soldi che saranno spesi dalla Federazione brasiliana per la formazione e gli allenamenti degli atleti da qui al 2016, cifra che sarà probabilmente triplicata rispetto all’Olimpiade di Londra 2012 in cui il Brasile ha vinto 17 medaglie (tre d’oro). Con i soldi provenienti dalla lotteria nazionale si investiranno circa 143 mila euro all’anno.
Gli investimenti del governo guidato dalla presidente Dilma Rousseff e delle autorità locali riguarderanno molte infrastrutture all’interno della città: la costruzione di una nuova linea della metropolitana (oltre alle due esistenti) e di tre linee di autobus veloci (Bus Rapid Transit). Con i soldi dei privati saranno rinnovati i tre aeroporti della città, saranno costruiti alberghi con 10 mila stanze in tutto e sarà sviluppata la linea delle telecomunicazioni.
Dal 2009 il comitato organizzatore di Rio de Janeiro collabora con il comitato organizzatore di Londra 2012: un gruppo di consulenti brasiliani e il ministro per lo Sport Aldo Rebelo hanno lavorato direttamente nell’organizzazione inglese. Intanto, nel 2014 la città di Rio de Janeiro ospiterà sette partite del campionato del mondo di calcio nello stadio “Maracana”, che sarà ricostruito per l’occasione.
Il comune di Rio de Janeiro ha presentato 230 progetti per le Olimpiadi: si va dal rifacimento di alcune zone del porto della città fino alla costruzione, da zero, di molti impianti sportivi per le gare olimpiche. Di questi progetti, fino a oggi, ne sono stati completati 65. Alcuni dei costi preventivati nella fase di realizzazione sono stati superati, per esempio nel miglioramento dei trasporti, che rappresentano la preoccupazione principale dato che gli aeroporti e le strade di Rio de Janeiro sono quasi sempre sovraffollate. Anche la costruzione della linea ferroviaria ad alta velocità che collega Rio de Janeiro a San Paolo, le due città più grandi del paese, è in ritardo.
Spesso i problemi nascono dalla qualità del lavoro: mancano operai specializzati per la costruzione e l’ammodernamento delle strutture, come per la costruzione delle camere da costruire nelle navi da crociera che ospiteranno circa 12 mila persone, oltre ai nuovi hotel in costruzione. I progetti presentati anni fa hanno visto aumentare i propri costi anche a causa dell’aumento delle tasse e dell’aumento del costo del lavoro per le imprese.
E ci sono anche i problemi di carattere sociale: il Comitato Popolare per la Coppa del Mondo e le Olimpiadi ha protestato contro i piani del comune perché c’è il rischio, secondo loro, che 170 mila persone vengano mandate via dalle zone in cui abitano, per lasciare spazio alla costruzione degli impianti. Per esempio nella favela di Vila Autodromo, al posto della quale verrà costruito lo stadio olimpico, che gli attivisti sostengono sia abitata da circa 4 mila persone. Alcune favela sono già state sgomberate.
Il governo brasiliano ha preventivato investimenti per circa 40,5 miliardi di euro nei prossimi cinque anni. Parte delle risorse sarà reperita dalla privatizzazione di circa 14 mila chilometri tra ferrovie e strade del paese. Seguiranno la privatizzazione dei porti, un risparmio dei costi energetici e incentivi per l’industria. L’economia brasiliana, si stima, crescerà quest’anno del 2 per cento. Si tratta Si tratta di un calo notevole, considerando che nel 2010 la crescita era stata del 7,5 per cento.
Il governo negli ultimi anni ha puntato a far crescere il livello del consumo interno, cioè dei brasiliani stessi, facendo crescere la quantità di crediti concessi alle famiglie e aumentando i redditi tra i più poveri, oltre agli investimenti fatti dalle imprese statali. Nel 2011 il Brasile è diventata la sesta più grande economia del mondo, superando proprio la Gran Bretagna.
Foto: stadio Maracana, Rio de Janeiro (VANDERLEI ALMEIDA/AFP/GettyImages)