Che cos’è Comunione e Liberazione
Oggi inizia il Meeting di Rimini: stiamo parlando di un movimento con circa 300 mila persone, intanto, ma anche una rete di 34 mila imprese, spesso al centro di critiche
di Davide Maria De Luca
Oggi è cominciato il 33° Meeting di Rimini, che proseguirà fino al 25 agosto. Il Meeting è stato inventato dal sacerdote don Luigi Giussani ed è realizzato ogni anno grazie a migliaia di giovani volontari che lavoreranno sotto il sole nella settimana più calda dell’estate. Il Meeting attira per una settimana tutti i più importanti politici del paese (tra cui, quest’anno, Monti, Passera e Formigoni) e monopolizza l’attenzione della stampa. Si parla sempre molto meno, invece, degli organizzatori, i cosiddetti ciellini, o meglio gli aderenti alla Fraternità di Comunione e Liberazione.
Che cos’è Comunione e Liberazione
Comunione e Liberazione è un movimento di ispirazione cattolica riconosciuto dal Vaticano. Nella complicata definizione del diritto pontificio, si chiama Fraternità di Comunione e Liberazione ed è un’associazione laicale con personalità giuridica. CL è guidata da un presidente che al momento è Julian Carron, sacerdote spagnolo e successore del fondatore, il sacerdote Luigi Giussani (che per i ciellini è solo “il Gius”). Non ci si iscrive a CL e non si riceve una tessera, quindi è difficile dire quanti sono i ciellini nel mondo. Si parla circa di 300 mila simpatizzanti (la gran parte in Italia) e più di 34 mila imprese associate tramite la Compagnia delle Opere, che è una delle articolazioni di CL.
Nel panorama ideologico e politico, molto vario, della chiesa cattolica moderna, Comunione e Liberazione si colloca tra i conservatori: ha quasi sempre appoggiato prima la destra DC, poi il centrodestra, anche se leader di CL si sono esposti a volte a favore di sindaci di centrosinistra. Ha combattuto il divorzio, non guarda con troppo favore a certe conclusioni del Concilio Vaticano II ed è molto legata al concetto di autorità. Per avere un termine di paragone: tra i “conservatori” c’è anche l’Opus Dei, mentre tra i “progressisti” ci sono ad esempio i Gesuiti.
A CL sono legate tutta un’altra serie di organizzazioni. La più importante è senz’altro la Compagnia delle Opere (CDO). Si tratta di una specie di Confindustria cattolica, un sindacato, come scrivono nel loro statuto, di imprenditori fedeli al magistero della Chiesa. La CDO è composta da oltre 34 mila imprese diffuse in tutto il mondo e che hanno un fatturato totale di circa 70 miliardi di euro. Legato alla CDO c’è il Banco Alimentare, un’associazione no profit che in alcune aree di Italia ha il monopolio della distribuzione del cibo alle mense per poveri e altri enti di beneficenza. Infine, legata direttamente alla fraternità di CL, c’è l’associazione dei Memores Domini, quella che i ciellini chiamano il Gruppo Adulto e di cui fa parte anche Formigoni.
Cosa fa Comunione e Liberazione
Un mucchio di cose. Come molte altre associazione religiose organizza raduni di preghiera, gite e, naturalmente, una volta l’anno, mette in piedi il Meeting di Rimini. Questa però è solo una parte dell’attività di CL. Tramite Comunione e Liberazione Universitari (CLU) è molto attiva nella rappresentanza studentesca universitaria e conquista molto spesso i Consigli studenteschi di vari atenei (come Bologna, dove è attiva sotto il nome di Student Office). Anche il presidente del Consiglio nazionale degli studenti universitari, l’organo più importante della rappresentanza nazionale degli studenti, è ciellino, Mattia Sogaro.
La politica non interessa a CL soltanto a livello universitario. Roberto Formigoni, che è anche un Memor Domini, e Maurizio Lupi sono alcuni dei più visibili esponenti ciellini nella politica nazionale. Il rapporto tra Silvio Berlusconi e CL risale addirittura alla fine degli anni ’70, quando finanziò un settimanale ciellino, Il sabato, nel quale lavorava lo stesso Lupi. Negli anni successivi Berlusconi fu più volte ospite del Meeting, e al funerale di Giussani disse che il sacerdote lo considerava “l’uomo della provvidenza”. Alle politiche del 2006 il presidente della CDO invitò a votare per lui.
Un endorsement simile non venne mai fatto per il centrosinistra, anche se alcuni politici del centrosinistra sono stati più apprezzati di altri da CL, anche di recente. Uno di questi è stato Bersani nel 2009, l’anno delle primarie nel PD. Bersani è stato ospite fisso per molti anni al Meeting. Anche Matteo Renzi ha ricevuto l’appoggio di CL nella sua corsa a sindaco di Firenze, così come Flavio Zanonato, che sarebbe poi diventato sindaco di Padova, prima delle elezioni 2009.
La Compagnia delle Opere
La parte più attiva di CL però è senza dubbio la Compagnia delle Opere, e non potrebbe essere altrimenti. La CDO conta 34 mila imprese in tutto il mondo con un fatturato totale stimato in circa 70 miliardi di euro. La CDO raduna imprenditori e professionisti che, pagando una quota di iscrizione, possono godere della rete di relazioni con gli altri soci e della rappresentanza dei loro interessi che offre la CDO (in modo non troppo diverso da quanto fa la Confidustria e altre associazioni di rappresentanza degli imprenditori). In certe realtà, come ad esempio la provincia di Brescia, la CDO è diventata la prima rappresentante degli imprenditori della zona.
Uno degli strumenti più efficaci che la CDO può offrire ai suoi soci sono le convenzioni bancarie, cioè accordi speciali con istituti di credito che offrono ai soci della Compagnia un accesso al credito facilitato. Come ad esempio l’accordo tra CDO Veneto e una banca molto legata al mondo cattolico, il Banco Popolare, una delle prime dieci banche italiane. Accordi simili sono presenti con molti altri istituti, come Banca Intesa.
La CDO, oltre a rappresentare gli interessi degli imprenditori che ne fanno parte, intraprende direttamente anche un’ampia serie di iniziative. Tramite il Centro Europeo Università e Ricerca, ad esempio, gestisce residenze universitarie e altri servizi agli studenti. Nell’istruzione secondaria la CDO è attiva attraverso la Federazione Opere Educative che gestisce circa 400 istituti paritari (cioè scuole private, in questo caso cattoliche, ma non gestite da ordini religiosi).
Il Gruppo Adulto
All’interno di Comunione e Liberazione hanno un ruolo molto importante i Memores Domini, chiamati anche “Gruppo Adulto”. Sono uomini e donne, laici, 1.600 in tutto, che hanno fatto voto – ma in gergo si definisce “consiglio” per distinguerlo da quello di sacerdoti, frati e monaci – di povertà, castità e obbedienza. Vivono in case comuni in gruppi da tre a dodici persone, sotto il controllo di un sacerdote con il quale devono confessarsi e discutere le loro scelte di vita. Il più famoso di loro è il governatore della Lombardia Roberto Formigoni.
L’obiettivo dei Memores Domini è la “memoria tendenzialmente continua del Cristo” (da qui il nome) e l’apostolato nel lavoro, cioè la diffusione della religione cattolica nel loro ambiente di lavoro. In genere i Memores Domini sono professionisti affermati: avvocati, medici, politici e notai che vivono in comunità, praticano la preghiera e il silenzio e donano tutto o parte dei loro guadagni all’organizzazione. Da questo punto di vista sono molto simili ai numerari dell’Opus Dei (anche loro vivono in comunità e donano il loro stipendio all’Opera), un paragone confermato dallo stesso Giussani, che però specificava come il cilicio, per i Memores, fosse una scelta personale.
Critiche
Il movimento di Comunione e Liberazione è stato criticato per diversi motivi, nel corso del tempo. Una di queste critiche proviene “dall’interno” ed è quella del giornalista cattolico Antonio Socci, che ha spesso sostenuto l’eccessiva presenza della Compagnia delle Opere nelle attività di Comunione e Liberazione. Una presenza che con i suoi interessi nel campo della politica e degli affari danneggerebbe lo spirito cristiano del movimento.
La politica di CL nelle università è stata spesso accusata di essere volutamente ambigua. Le liste di CL si presentano con nomi che non richiamano il movimento e, secondo i critici, traggono in inganno sull’origine confessionale dei loro rappresentanti. Secondo i critici, in alcune università CL sfrutta l’ambiguità di nomi come “Student Office” per attirare gli studenti dei primi anni, lasciando intendere di essere una specie di servizio “ufficiale” delle università per l’orientamento e non invece una lista politica con un chiaro background culturale.
Più in generale CL e la CDO sono accusate di essere un gruppo di potere che grazie alle sue ramificazioni in politica, la sua capacità di ottenere consenso elettorale e i suoi interessi economici (dalle aziende socie della CDO alle cooperative vicine a CL) crea un cortocircuito in cui sia controllati che controllanti fanno parte della stesso gruppo e si aiutano in maniera poco chiara e trasparente. Il fondatore di Repubblica Eugenio Scalfari, ad esempio, scriveva nel 2008 sul potere della CDO in Lombardia: «Nemmeno la mafia a Palermo ha tanto potere». La risposta a queste critiche è in genere che la CDO è semplicemente una struttura di supporto per gli imprenditori che li aiuta a districarsi nei problemi quotidiani che un’impresa si trova ad affrontare, senza alcun lato oscuro.
Per sostenere questa tesi, i critici di CL citano diverse inchieste della magistratura che hanno avuto al centro esponenti di CL o della Compagnia delle Opere. Tra queste c’è ad esempio l’inchiesta Why Not, in seguito alla quale il presidente di CDO Calabria, Antonio Saladino, è stato condannato a 3 anni di carcere con l’accusa di associazione a delinquere. Altre inchieste hanno riguardato gli appalti della cooperativa La Cascina in Puglia, che riforniva mense scolastiche e ospedali con cibo avariato (alcuni dirigenti locali sono stati condannati mentre sono stati assolti i dirigenti romani della cooperativa). Altre inchieste hanno riguardato le tangenti ricevute in Trentino dall’ex presidente della CDO locale, mentre è ancora in corso a Padova un processo a numerosi dirigenti di CDO e CL per una vicenda, secondo l’accusa, di falsi corsi di formazione organizzati per ottenere alcuni appalti.