Ricomincia la Premier League
Le prime partite si giocano oggi pomeriggio: una guida minima alla prossima stagione
Oggi alle 16 (le 17 in Italia) è cominciata la nuova stagione della Premier League, la massima serie del calcio inglese, che quest’anno arriva alla sua 21esima edizione. La prima stagione cominciò infatti vent’anni fa, il 15 agosto del 1992, dopo che qualche mese prima le 20 squadre che giocavano nella First Division, che a quel tempo era la massima serie, decisero per motivi economici legati ai diritti televisivi di formare un nuovo campionato, la Premier League. Che negli anni è diventato uno dei più interessanti e divertenti da seguire d’Europa.
Oggi pomeriggio si giocheranno le prime 7 partite sulle 10 totali, tra cui quelle di Liverpool, Arsenal e Tottenham, mentre le altre 3, quelle di Manchester United, Manchester City e Chelsea giocheranno tra domani e dopodomani. I campioni d’Europa del Chelsea affronteranno domani pomeriggio alle 13.30 il Wigan, i campioni d’Inghilterra uscenti del Manchester City affronteranno il Southampton sempre domani alle 16, mentre il Manchester United giocherà lunedì sera alle 20 contro l’Everton.
Come è andata lo scorso anno
Breve riassunto delle puntate precedenti, solo per ripassare. Il campionato dello scorso anno si è deciso all’ultima giornata, con una partita incredibile del Manchester City che ha rischiato di perderlo fino a due minuti dalla fine, in casa e contro il Queens Park Rangers. Alla fine il Manchester City e il Manchester United, squadre divise da antica rivalità, sono arrivate a pari punti, 89, e a una distanza enorme dalla terza (l’Arsenal, a 70), ma il campionato è stato vinto dal City per la migliore differenza reti e agli scontri diretti.
Nelle prime sei posizioni, quelle che valgono l’accesso ai tornei europei, oltre alle due squadre di Manchester si sono piazzati l’Arsenal (terzo, preliminari di Champions League), il Tottenham United e il Newcastle United, rispettivamente quarto e quinto e finiti in Europa League. Sesto è arrivato il Chelsea, che però ha tolto il posto in Champions League al Tottenham, qualificandosi grazie alla vittoria del torneo l’anno scorso. Anche il Liverpool, pur essendo arrivato all’ottavo posto, si è qualificato per l’Europa League grazie alla vittoria della Carling Cup (che dà accesso diretto ai preliminari di Europa League).
Poi ci sono stati i movimenti in fondo alla classifica: sono retrocessi Wolverhampton Wanderers, ultimissimi a 25 punti, Blackburn Rovers e Bolton Wanderers (entrambe le squadre dopo ben undici stagioni in Premier League). Dalla seconda serie inglese, la Football League, sono stati promossi direttamente il Reading e il Southampton e, dopo i playoff, il West Ham.
La squadra da battere: il Manchester City
Il Manchester City, allenato dall’italiano Roberto Mancini, ha vinto per la prima volta la Premier League l’anno scorso e quest’anno rimane la squadra da battere. Resta il fatto, però, che come scrive il giornalista sportivo inglese Gary Parkinson sul blog Fourfourtwo.com, «mantenere il titolo è più difficile che vincerlo». C’è anche da contare che quest’anno la squadra di Mancini, dopo aver vinto il campionato l’anno scorso per la prima volta dal 1968, potrebbero concentrarsi sulla Champions League. A una volontà della società di investire sul trofeo europeo si potrebbe aggiungere quella dell’allenatore: Mancini non è mai riuscito a vincerla né da allenatore, né da giocatore (giocò nel 1992 la finale con la maglia della Sampdoria, ma perse contro il Barcellona).
Il calendario potrebbe essere favorevole al City, che dopo la sfida con il Tottenham del 20 aprile, finirà il campionato con le ultime quattro giornate abbastanza abbordabili, almeno sulla carta: affronterà infatti West Ham (in casa), Swansea e Reading (fuori casa), per finire in casa con il Norwich.
La squadra avversaria: il Manchester United
Il Manchester United, seconda l’anno scorso e per la prima volta senza alcun titolo vinto dal 2006, quest’anno ha grandissimi motivazioni, ma soprattutto con un nuovo acquisto in attacco che potrebbe risultare decisivo per la vittoria del titolo.
Si tratta dell’attaccante olandese Robin Van Persie, 29 anni, che è stato presentato ieri e che dovrebbe giocare già al debutto contro l’Everton. Van Persie viene da una grandissima stagione lo scorso anno, quando è stato capocannoniere con 30 gol e ha aiutato l’Arsenal a finire la stagione in terza posizione. Oltre a Van Persie, lo United ha acquistato dal Borussia Dortmund il centrocampista giapponese Shinji Kagawa, 23 anni, che potrebbe dare qualità e sostanza in più al centrocampo: sul Guardian lo hanno messo tra le 10 cose più attese di questo campionato, e a ragione, visto che l’anno scorso al Borussia Dortmund ha fatto 17 gol e 13 assist. Ma soprattutto lo United ha recuperato il proprio capitano, il difensore serbo Nemanja Vidic, che si era infortunato nel dicembre 2011 e aveva dovuto saltare praticamente tutta la stagione scorsa.
Il calendario del Manchester United sembra un pochino più complesso di quello del Manchester City nel finale di stagione, visto che nelle ultime quattro giornate affronterà l’Arsenal fuori casa e il Chelsea in casa. L’ultima sulla carta sarà abbastanza tranquilla, contro il West Brom, ma tutto dipenderà da come lo United ci arriverà. Da parte sua la proprietà della squadra, per quello che conta, non se la passa per niente bene, e ultimamente è più preoccupata per il rischioso piazzamento in borsa della società.
I pronostici
Roberto Mancini ha detto che la favorita della prossima Premier League, dopo l’acquisto di Van Persie, è proprio lo United: una mossa che probabilmente serve a fare un po’ di pressione sugli avversari, ma che testimonia che quest’anno il campionato sembra essere questione di una sola città, e quella città è Manchester. Ed è quasi certamente così.
Il blog FourFourTwo.com ha chiesto a 17 giornalisti e blogger specializzati in calcio inglese di dire quali saranno secondo loro le prime 4 classificate alla fine della Premier League. Il risultato, a parte l’oscillazione continua per i primo posto tra City e United, ha evidenziato come le due squadre di Manchester abbiano tutti i favori del pronostico, come sottolinea anche il giornalista del Guardian Daniel Taylor. Le due partite più attese della stagione saranno dunque i due derby tra il City e lo United, che quest’anno si giocheranno l’8 dicembre (in casa del City) e il 6 aprile (in casa dello United).
Le altre squadre
Le altre squadre che potrebbero fare un ottimo campionato, arrivando tra il terzo e il quarto posto, sono fondamentalmente 4: Chelsea, Liverpool, Arsenal e Tottenham, che però sembra avere meno possibilità di arrivare veramente in alto. Ci concentriamo sulle altre tre, più una sorpresa della scorsa stagione. Per chi vuole approfondire, comunque, ci sono ottime presentazioni di tutte le 20 squadre della Premier, in inglese, in giro per il web: le nostre preferite sono quelle di BBC, del già citato FourFourTwo e del Guardian.
Chelsea
Tra queste la più forte e motivata sembra essere il Chelsea di Abramovich, certamente galvanizzato dalla vittoria lo scorso anno della Champions League. Ma per lottare per il titolo potrebbe non bastare il morale, e secondo molti il divario tra il Chelsea e le due squadre di Manchester è ancora troppo grande per poter parlare di una corsa a tre. Non dimentichiamo che l’anno scorso la differenza di punti alla fine dell’anno è stata di ben 25 punti a sfavore del Chelsea. Il problema del Chelsea è che ha speso tantissimo, circa 75 milioni di euro, ma tutto o quasi in centrocampisti offensivi: Eden Hazard, Marko Marin e Oscar, come per mettere a tacere chi accusava la squadra di essere poco creativa a centrocampo.
La buona notizia è che ci sono segnali rassicuranti, dopo gli Europei, sul fatto che Fernando Torres sia tornato in forma, ma bisogna tener conto del fatto che sarà la prima stagione orfana di Didier Drogba. La società ha scelto di tenere l’allenatore italiano Roberto Di Matteo, che dopo aver preso il posto di Villas Boas (di cui era il secondo) nella parte finale della scorsa stagione, è riuscito nell’impresa di vincere la Champions League. Il suo rinnovo per quest’anno non era per niente scontato.
Liverpool
Il Liverpool, lo scorso anno, ha ottenuto il suo peggior piazzamento nelle ultime 18 stagioni, l’ottavo posto.
L’annata è stata salvata soltanto dalla vittoria in Carling Cup. Ha iniziato quest’anno con un cambiamento radicale: quella che i quotidiani inglesi hanno denominato la Rodgers revolution, ovvero l’arrivo di un nuovo tecnico, Brendan Rodgers. Rodgers, 39 anni, dal 2004 al 2008 ha lavorato per il Chelsea, scelto da José Mourinho, mentre dal 2010 ha allenato lo Swansea, portandolo in Premier League e arrivando all’undicesimo posto l’anno scorso. Con lo Swansea ha mostrato un gioco molto convincente, attento al possesso palla ed efficace sotto porta, grazie a un modulo abbastanza particolare, un 4-2-1-2-1.
Ma finora la sua campagna acquisti è stata un po’ disarmante: ha venduto Craig Bellamy, Dirk Kuyt, Fabio Aurelio, Alberto Aquilani e Maxi Rodríguez, e molto probabilmente venderà anche Andy Carroll. Finora ha comprato solo Fabio Borini della Roma, per oltre 12 milioni di euro, e Joe Allen, entrambi giocatori che avevano già lavorato con Rodgers.
Arsenal
L’Arsenal, pur essendo arrivata terza l’anno scorso, sembra quella che parte più svantaggiata per fare veramente bene, soprattutto dopo la cessione di Van Persie allo United. Van Persie l’anno scorso segnò 30 gol da solo, quasi la metà dei 74 totali. Quest’anno la società ha cambiato decisamente la sua tattica di mercato, dopo aver venduto per parecchie estati giocatori cresciuti nella squadra e aver comprato soprattutto giovani di talento. L’arrivo di tre giocatori esperti come Lukas Podolski, Olivier Giroud (capocannoniere l’anno scorso in Francia e campione con il Montpellier) e Santi Cazorla, ma anche il recupero di un giocatore importante come Jack Wilshere, potrebbe permettere all’Arsenal di eguagliare il risultato dell’anno scorso, se non a fare meglio.
Un’altra squadra è da tenere d’occhio, giovane e di belle speranze, dopo i risultati dello scorso anno. Si tratta del Newcastle United, che l’anno scorso ha giocato un ottimo campionato ed è finito al sesto posto. Ma su quest’ultima i dubbi degli inglesi sono forti. Secondo Gary Parkinson, per esempio, sarebbe da escludere per il Newcastle un’altra stagione all’altezza dell’ultima, a meno di sorprese clamorose: troppe cose sono andate al meglio l’anno scorso, scrive Parkinson, e ripetersi sembra molto difficile.
Foto: Michael Regan/Getty Images