Gli scontri a Libreville, in Gabon
Le foto della movimentata giornata di ieri, dopo il ritorno in patria del capo dell'opposizione
Mercoledì 15 agosto dieci persone sono rimaste ferite negli scontri tra polizia e manifestanti a Libreville, la capitale del Gabon. Circa duemila persone si erano riunite nel centro della città in una manifestazione non autorizzata a favore di André Mba Obame, il principale leader dell’opposizione del paese. La polizia è intervenuta per disperdere la folla, che ha iniziato a lanciare sassi, bottiglie vuote, ha incendiato bidoni della spazzatura e una quindicina di automobili. La polizia ha risposto sparando gas lacrimogeni. I manifestanti gridavano slogan come «Andre Mba Obame, il vero presidente» e «Vattene, Ali», riferendosi al presidente del paese, Ali Bongo Ondimba. Sono stati i peggiori scontri da quelli successivi alle elezioni del 2009.
La manifestazione è stata organizzata tre giorni dopo il ritorno in Gabon di Obame, che aveva passato gli ultimi 14 mesi in Francia per motivi di salute. Obame ha 55 anni, è un avvocato e ha servito come consigliere e ministro del governo di Omar Bongo, padre dell’attuale presidente. Dopo la morte di Bongo, nel 2009, Obame si candidò alle elezioni presidenziali e arrivò secondo, sconfitto da Ali Bongo. Obame lo accusò di brogli elettorali, ci furono numerosi scontri e violenze e nella città occidentale di Port-Gentil morirono almeno 60 persone. Nel 2010 Obame fondò un nuovo partito di opposizione, l’Unione nazionale, dichiarò di essere il presidente legittimo del paese, nominò un nuovo governo e si rifugiò nella sede delle Nazioni Unite a Libreville. Bongo sciolse allora l’Unione nazionale e revocò l’immunità parlamentare a Obame. Lo accusò inoltre di minacciare l’ordine pubblico e l’autorità dello stato, reati che prevedono da due mesi a un anno di prigione. Obame decise allora di rifugiarsi in Francia.
Il suo ritorno è quindi un fatto cruciale per il Gabon e il governo lo ha già accusato di voler destabilizzare il paese. Bongo può decidere di perseguire Obame, che rischia di essere arrestato. Nel frattempo l’Unione nazionale e altri gruppi di opposizione hanno chiesto una conferenza per discutere di nuove riforme, dello scioglimento dell’assemblea nazionale, della stesura di una nuova costituzione. Hanno anche chiesto nuove elezioni per il 2013.