Il terremoto in Iran
Due scosse a pochi minuti di distanza hanno causato decine di morti e migliaia di feriti nel nordovest del paese
Ieri, alle 16.54 ora locale (le 13.23 in Italia), una forte scossa di terremoto ha colpito la provincia dell’Azerbaijan orientale, una delle regioni dell’Iran, che si trova nel nordovest del paese. Dopo undici minuti c’è stata un’altra scossa di intensità paragonabile. Sono state colpite in particolare le città di Ahar, che ha circa 80.000 abitanti, e le più piccole Haris e Varzaquan, mentre almeno 6 villaggi sono stati completamente distrutti e altre decine di centri abitati sono gravemente danneggiati, secondo quanto riportano le autorità iraniane.
Secondo Khalil Saie, il capo della protezione civile locale, ci sarebbero stati almeno 250 morti e 2000 feriti, ma ha assicurato che i soccorsi sono già sui luoghi interessati dal sisma e stanno lavorando tra le macerie per trovare eventuali superstiti. L’agenzia stampa iraniana IRNA ha confermato la notizia e ha precisato che nell’area colpita sono state inviate 66 squadre di soccorso, con 40 mezzi di soccorso, 7 squadre cinofile e 48 ambulanze.
Il centro di rilevazione sismica dell’Università di Tehran ha affermato in un comunicato che le due scosse, distanziate di 11 minuti l’una dall’altra, e a una profondità di circa 10 chilometri, hanno raggiunto rispettivamente magnitudo 6 e 6,2 della scala Richter.
Alle due scosse maggiori sono seguite altre decine di scosse meno forti: migliaia di persone hanno dormito nella notte all’aperto, in tenda o sotto ripari di fortuna. Gran parte delle persone morte a causa del terremoto abitavano nelle aree rurali, dato che gli edifici sono meno resistenti rispetto a quelli cittadini. Le scosse sono arrivate durante la sera, fatto che ha probabilmente aggravato il bilancio dei morti, perché i musulmani stanno osservando il mese del Ramadan e nelle ore serali sono per la maggior parte nelle case a riposare, dopo aver digiunato per tutto il giorno.
Le popolazioni sono assistite anche dalla Mezzaluna Rossa, l’organizzazione di soccorso internazionale equivalente della Croce Rossa per i paesi musulmani, la quale ha dichiarato di aver già inviato tonnellate di cibo, coperte e tende. Circa 16.000 persone, ha detto un funzionario, sono state ospitate in uno stadio dopo aver lasciato le loro case.
L’Iran si trova in una zona estremamente sismica e terremoti distruttivi come quello di ieri succedono con una cadenza quasi annuale. Nel dicembre del 2003, una scossa di magnitudo 6,6 uccise più di 25.000 persone e distrusse l’antica città di Bam, nell’Iran meridionale.