Il primo ministro siriano si è unito ai ribelli
Lo ha detto il suo portavoce: programmava da mesi la fuga dal «regime assassino e terrorista» di Assad
Lunedì mattina la televisione di stato siriana aveva detto che il primo ministro della Siria Ryiad Farid Hijab era stato rimosso dal suo incarico, a solo due mesi dalla nomina. Per tutto il giorno ci sono state notizie confuse: Associated Press ha confermato la versione del governo siriano, mentre secondo Reuters Hijab si sarebbe dimesso e sarebbe fuggito in Giordania con la sua famiglia. Hijab ha fatto sapere in serata, attraverso il suo portavoce Muhammad el-Etri, di aver lasciato volontariamente l’incarico per unirsi alle forze di opposizione. Le autorità giordane hanno confermato che Hijab si trova nel paese.
El-Etri ha letto un comunicato in cui Hijab definisce il governo di Assad un «regime assassino e terrorista» e annuncia di essersi unito alla «rivoluzione della libertà e della dignità». Ha anche spiegato che il governo si era accorto della sua fuga e aveva annunciato la revoca della sua nomina nel tentativo di coprirla. Hijab ha anche incoraggiato gli altri ministri e funzionari siriani a seguire il suo esempio e, prese le dovute cautele, a togliere l’appoggio al regime e a fuggire.
Hijab, che ha 45 anni, è iscritto al partito Baath – che sostiene Assad – dal 1998. È stato sindaco della sua città Deir al-Zour dal 2004 al 2008 e in seguito è stato governatore della provincia di Quneitra, vicino al confine con Israele, e di Latakia. Ha un PhD in agricoltura e nell’aprile del 2011 è stato nominato ministro dell’Agricoltura. El-Etri ha raccontato che Hijab fu costretto ad accettare la nomina di primo ministro, lo scorso 23 giugno: «Aveva due scelte: prendere il posto del primo ministro o venire ucciso. Ne aveva una terza in mente: pianificare la sua stessa fuga per dirigere un colpo contro il regime dall’interno». La fuga, progettata quindi da più di due mesi, è stata realizzata con l’aiuto dell’Esercito di liberazione siriano. Hijab è il politico di più alto grado ad aver disertato il regime di Assad.
Nei prossimi giorni Hijab lascerà la Giordania per il Qatar, come già fatto da altri personaggi di rilievo che hanno tolto il sostegno al regime. Hijab infatti non vuole mettere in imbarazzo la Giordania, che già intrattiene rapporti tesi con la Siria, e vuole inoltre raggiungere Doha dove ci sono i principali mezzi di informazione internazionale, tra cui Al Jazeera. Assad ha affidato al vice primo ministro Omar Ghaliwanji il compito di guidare un governo di transizione.
Foto: LOUAI BESHARA/AFP/GettyImages