Londra 2012, salto con l’asta
Foto e storia del salto con l'asta, di cui iniziano oggi le gare di qualificazioni femminili e che nell'ultimo secolo si è molto evoluto
Il doodle di Google di oggi è dedicato al salto con l’asta, le cui prove di qualificazione femminili iniziano stamattina alle 10.20 al Parco Olimpico di Londra. Le finali femminili si svolgeranno lunedì 6 agosto alle 19. Le prove di qualificazione maschili si svolgeranno invece la mattina di mercoledì 8 agosto, alle 10, e termineranno con le finali, venerdì 10 agosto alle 19.
Il salto con l’asta, insieme a quello in alto, in lungo e triplo, fa parte nell’atletica leggera della categoria di discipline olimpiche dei “salti” (le altre sono corsa, lancio, marcia e prove multiple). L’obiettivo del salto in alto è superare un’asticella piazzata in equilibrio su due sostegni, detti “ritti”, a una altezza sempre maggiore, senza che questa cada. Per superare l’asticella gli atleti usano delle aste che possono essere di lunghezza e di diametro variabili a seconda delle esigenze di ogni atleta.
Fino agli anni Trenta gli atleti saltavano con aste fatte di legno o di bambù, poi, fino alle Olimpiadi di Roma del 1960, furono utilizzate aste di alluminio. Da allora le aste utilizzate dagli atleti sono composte di un misto di fibra di vetro e di fibra di carbonio, materiali che conferiscono loro molta più elasticità e resistenza e che hanno permesso il superamento di altezze molto maggiori rispetto a prima.
Per superare l’asta, gli atleti prendono velocità attraverso una rincorsa che può arrivare anche a 40 metri (circa 20 passi). Arrivati alla base dell’area di atterraggio, pongono l’estremità dell’asta nel punto predisposto per fare leva e saltano. Grazie all’elasticità dell’asta, che si piega vistosamente durante la prima fase del salto, gli atleti ottengono una forza di propulsione che consente loro di arrivare all’altezza a cui hanno posto l’asticella. Una volta arrivati alla giusta altezza i saltatori devono lasciare l’asta, che cade all’indietro, e cercare di sfruttare tutta la propulsione acquisita per superare l’asticella, possibilmente senza neppure sfiorarla, con un movimento di rotazione del corpo.
L’altezza iniziale dell’asticella è decisa da ciascun atleta. Possono scegliere di passare a un’altezza successiva anche senza essere riusciti a superare quella precedente: ciascun atleta ha a disposizione tre salti e continua a saltare fino a che non sbaglia tre volte consecutivamente, anche su altezze diverse, il che causa l’eliminazione. Alle gare olimpiche femminili di qualificazione di oggi partecipano 39 atlete, divise in due gruppi. Alle gare finali passeranno le atlete che superano l’altezza di qualificazione di 4,60 metri. Se a superare l’altezza di qualificazione saranno meno di 12 atlete, alla finale passeranno le migliori 12.
Il record olimpico maschile è di 5,96 metri ed è stato stabilito dall’australiano Steven Hooker alle Olimpiadi di Pechino del 2008. Il record olimpico femminile è invece di 5,05 metri, ed è stato stabilito dalla russa Elena Isimbaeva, sempre alle Olimpiadi di Pechino del 2008. Il record mondiale maschile è detenuto dal saltatore ucraino Sergej Bubka, che nel 1994 saltò 6,14 metri. Il record mondiale femminile è invece detenuto dalla stessa Elena Isimbaeva, che un anno dopo le Olimpiadi di Pechino saltò 5,06 metri.
Foto:CHRISTOPHE SIMON/AFP/Getty Images