Orsacchiotti in Bielorussia
Ne sono stati paracadutati 876 e la loro missione è stata ideata da un'agenzia di comunicazione svedese per far parlare della mancanza di libertà di parola in Bielorussia
Venerdì le autorità bielorusse hanno confermato che il 4 luglio un piccolo aereo privato ha effettivamente attraversato il confine aereo del paese e ha paracadutato sulla capitale Minsk 876 orsacchiotti di peluche. Ogni orsacchiotto aveva al collo un messaggio che attaccava la mancanza di libertà di parola in Bielorussia, paese spesso definito “l’ultima dittatura d’Europa”: il suo presidente è dal 1994 Aleksandr Lukashenko, rieletto all’infinito in consultazioni denunciate come irregolari dall’opposizione e da organizzazioni internazionali indipendenti.
Il gesto è stato organizzato dall’agenzia svedese di comunicazione e pubblicità “Studio Total” ed era avvenuto in coincidenza con la festa di indipendenza della Bielorussia. Fino a oggi, però, le autorità del paese avevano negato che il fatto fosse successo realmente.
Nei giorni successivi al 4 luglio, l’agenzia “Studio Total” aveva pubblicato due video per documentare la “missione”: uno ripreso da terra, che mostra la caduta degli orsacchiotti, e uno ripreso dall’aereo, mentre i peluche vengono paracadutati uno a uno. Le autorità bielorusse avevano dichiarato subito che i due video in questione erano il frutto di un montaggio e di una falsificazione, e che nessuno era entrato nello spazio aereo nazionale senza permesso.
Il video degli orsacchiotti che atterrano sul suolo bielorusso
Il video ripreso dall’aereo
Il 13 luglio, però, il servizio di sicurezza bielorusso – che si chiama ancora KGB – aveva arrestato un giovane fotografo e studente di giornalismo di nome Anton Suryapin, di 20 anni, che aveva postato su Internet alcune fotografie degli orsacchiotti sul suolo bielorusso. Come ha riportato anche il sito di Amnesty International, il giovane era stato arrestato e incriminato sulla base dell’articolo 371 del codice penale bielorusso, che riguarda l’immigrazione clandestina. Anche se l’accusa non è in possesso di nessuna prova, Suryapin rischierebbe fino a sette anni di carcere.
Secondo quanto riporta Al Jazeera, anche un altro ragazzo bielorusso sarebbe stato arrestato. Si tratterebbe di Syarhei Basharimau, accusato di aver affittato un appartamento a due svedesi, che secondo le autorità bielorusse sono quelli che hanno realizzato il video da terra dell’evento. Diverse organizzazioni che difendono i diritti umani, tra cui proprio Amnesty International, si sono attivate per la liberazione dei due.
Il progetto
A quanto scrive Al Jazeera, l’idea del bombardamento di orsacchiotti sarebbe venuta in mente alla società grazie a una campagna analoga lanciata da un attivista bielorusso di nome Pavel Vinogradov, che a febbraio di quest’anno era stato arrestato e detenuto per dieci giorni per aver organizzato una manifestazione nella piazza centrale di Minsk. L’obiettivo della protesta di Vinogradov era sempre difendere la libertà di parola in Bielorussia: i partecipanti alla manifestazione, però, non erano attivisti ma giocattoli.
Da quanto scrive Al Jazeera, il piccolo aereo era pilotato da due dipendenti della Studio Total, Tomas Mazetti e Hannah Lina Frey, che avevano il compito di paracadutare gli orsacchiotti, mentre Cromwell, il capo dell’agenzia, li seguiva da terra, in macchina, nell’eventualità che qualcosa potesse andare storto.
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Foto: Studio Total