La guerra dei brevetti tra Apple e Samsung
E le accuse che ognuna fa all'altra, per punti, in vista dello storico processo che inizia lunedì in California
In una delle aule del tribunale di San Jose (California), lunedì 30 luglio inizierà un processo che potrebbe condizionare il futuro degli smartphone più conosciuti e diffusi al mondo, come gli iPhone e i Galaxy. La causa vede coinvolti i due principali produttori del settore, Apple e Samsung, che da mesi si accusano a vicenda di aver violato diversi brevetti per le tecnologie inserite nei loro dispositivi. La battaglia legale, che vede coinvolto anche il sistema operativo Android di Google, va avanti da tempo e ha portato a diverse iniziative nei tribunali di mezzo mondo, con ingiunzioni per la sospensione delle vendite di alcuni dispositivi prodotti da Samsung in particolari paesi.
Samsung, che usa Android nei propri telefoni, secondo gli analisti ha superato Apple nelle vendite degli smartphone nei primi tre mesi di quest’anno. Samsung, che ha sede in Corea del Sud, avrebbe eseguito il 29 per cento delle consegne di nuovi smartphone, contro il 23 per cento di Apple. Secondo quest’ultima, Samsung avrebbe eseguito il sorpasso grazie a una strategia tesa a copiare tutte le principali scelte eseguite da Apple. Samsung, invece, sostiene di non aver copiato nulla e accusa Apple di aver violato altri brevetti, legati anche alle tecnologie per la trasmissione delle informazioni tramite rete cellulare.
In più di una occasione i legali e i massimi responsabili delle due società hanno provato a trovare un accordo, un compromesso per sospendere le vertenze legali e compensare gli eventuali torti subiti, ma senza raggiungere nulla di concreto. Lo scorso mese, Lucy H. Koh, il giudice che si occupa delle dispute legali tra le due società in California, ha imposto a Samsung di interrompere le vendite del proprio tablet Galaxy Tab in attesa del processo.
La vicenda tra Apple e Samsung è molto seguita e fa parte di un filone molto più ampio, avviato da una prima causa tra Apple e Nokia nel 2009. Da allora ci sono state decine di nuove iniziative legali che hanno portato alla cosiddetta guerra dei brevetti sugli smartphone. Le società hanno investito centinaia di milioni di dollari in avvocati per difendersi, o per lanciare nuovi attacchi contro la concorrenza. Secondo diversi analisti, le controversie degli ultimi tre anni dimostrano quanto sia diventato inefficace il sistema per la gestione e la registrazione dei nuovi brevetti: ne vengono assegnati troppi e per funzioni basilari, che consentono poi ai loro possessori di avviare cause spesso pretestuose alla ricerca di accordi milionari.
Il Wall Street Journal ha analizzato la documentazione presentata da Apple e Samsung in vista del processo e ne ha pubblicato alcuni estratti. Emerge una notevole ostilità tra le due società, a conferma dell’impossibilità di trovare fino a ora un accordo.
Che cosa cercherà di dimostrare Apple
– Samsung non può negare che i suoi prodotti sono chiaramente simili a quelli di Apple, protetti dai brevetti. Proverà a difendersi con un guazzabuglio di cavilli legali per confondere la giuria.
– I documenti di Samsung dimostrano che la somiglianza dei suoi prodotti con quelli di Apple non è casuale o dovuta a una “evoluzione naturale”. Derivano da un piano deliberato di Samsung di sfruttare il successo degli iPhone e iPad copiando il loro inconfondibile design e la loro interfaccia intuitiva.
– Quando Samsung mise in vendita i suoi smartphone “di imitazione” nel luglio del 2010, Apple chiese immediatamente alla società di fermare il plagio. Diversi manager di Apple mostrarono a Samsung, con dei confronti diretti, come il design del Galaxy imitasse quello degli iPhone e illustrarono quali brevetti erano stati violati. Samsung non cambiò nulla e continuò a vendere i suoi prodotti.
– Questa strategia ha permesso a Samsung di superare Apple nella classifica dei più grandi produttori di smartphone al mondo. Samsung ha ottenuto miliardi di dollari di profitti grazie alla violazione della proprietà intellettuale di Apple.
– I prodotti innovativi realizzati da Apple non violano i brevetti di Samsung, funzionano in modi diversi e sono basati su tecnologie più moderne che differiscono nella sostanza da quelli datati presenti nei brevetti Samsung.
– L’amministratore delegato di Apple, Tim Cook, ha spiegato efficacemente qual è la posizione della società nella vicenda: “Per Apple è importante non diventare uno sviluppatore per tutti gli altri. Vogliamo che gli altri inventino le loro cose”.
Nella prossima pagina: che cosa cercherà di dimostrare Samsung.
Che cosa cercherà di dimostrare Samsung
– Samsung si occupa di ricerca e sviluppo nel campo della telefonia mobile da almeno 20 anni, e ha inventato buona parte delle tecnologia usata negli smartphone di oggi. Apple, che è nel mercato della telefonia da pochi anni, non avrebbe potuto vendere nemmeno un iPhone senza i benefici delle tecnologie brevettate da Samsung.
– Apple sta cercando di escludere Samsung dal mercato, sostenendo che Samsung ha usato lo stesso design adottato da Apple, che però fu a sua volta copiato da altri concorrenti, come Sony, per sviluppare l’iPhone. Gli stessi documenti interni di Apple dimostrano questa condizione.
– A differenza dell’immagine che Apple cerca di dare di sé, la società ha ammesso in diversi documenti interni che la sua forza sta non nello sviluppare nuove tecnologie, ma principalmente nel commercializzarle con successo. Samsung non ha bisogno di copiare e fa di tutto per produrre prodotti nuovi e innovativi.
– Prima dell’annuncio del primo iPhone, avvenuto nel gennaio del 2007, Samsung stava già sviluppando numerosi prodotti e modelli con un design simile a quello che ora Apple sostiene le sia stato copiato. La nuova generazione di cellulari fu progettata da Samsung a partire dall’estate del 2006 sulla base dell’andamento del mercato, che chiedeva schermi più grandi. In quell’occasione, i progettisti immaginarono un cellulare semplice, con gli angoli smussati e un grande schermo con un unico tasto.
– Apple ha fatto grande affidamento sulle tecnologie di Samsung per entrare nel mercato dei dispositivi mobili, e usa ancora quelle soluzioni nei suoi iPhone e iPad. Samsung fornisce, per esempio, le memorie e altri chip per gli iPhone. Apple usa anche alcune tecnologie brevettate di Samsung senza averne mai pagato la licenza. Si tratta di sistemi per consentire ai dispositivi di interagire con altri dispositivi di altri produttori e altre soluzioni, che Samsung sviluppò per i propri sistemi.
– Samsung mise a disposizione l’utilizzo in licenza delle tecnologie brevettate per il 3G ben prima che Apple annunciasse di avere in cantiere qualsiasi prodotto che ne richiedesse l’utilizzo. Dopo la messa in vendita di questi prodotti, Samsung offrì un accordo a Apple per usare in licenza le proprie tecnologie, come già facevano altre società, ma Apple si rifiutò di stringere un accordo. A differenza delle altre società del settore, Apple sostiene che i brevetti per quelle tecnologie non possono essere pretesi.