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  • Giovedì 26 luglio 2012

La squadra olimpica egiziana usa indumenti Nike e Adidas contraffatti

Li ha forniti agli atleti il comitato olimpico nazionale: quelli originali erano troppo costosi

Il presidente del Comitato olimpico egiziano Mahmoud Ahmed Ali ha ammesso che gli atleti egiziani che parteciperanno alle Olimpiadi hanno ricevuto indumenti sportivi con loghi della Nike e della Adidas contraffatti.

Il sospetto che non si trattasse di merce originale si era diffuso sui social network la scorsa settimana ed era stato confermato dalla nuotatrice Yomna Khallaf su Twitter. L’atleta si era lamentata che il borsone datole dal comitato portava il logo della Nike mentre sulla zip aveva quello della Adidas. Khallaf ha raccontato che le atlete si erano lamentate ma che i funzionari non se n’erano preoccupati: «l’atteggiamento era del tipo: prendi questo o niente». Alla fine gli atleti hanno dovuto pagare 300 dollari a testa per sostituire gli articoli contraffatti con quelli originali, prima di partire per Londra.

 

 

In un’intervista al giornale Ahram Online, il presidente del comitato ha spiegato che «abbiamo comprato i vestiti da un rappresentante della Nike. Non puoi indovinare la differenza tra gli originali e quelli contraffatti. Tutti i prodotti Nike presenti sul mercato egiziano sono realizzati in Cina. Hanno tutti lo stesso logo, come fai a distinguerli?». Ali ha negato qualsiasi responsabilità e si è giustificato dicendo «è come se qualcuno avesse coniato banconote false e tu te le ritrovi in mano. Mica è colpa tua?», ignorando invece che per la legge egiziana possedere moneta falsa è un reato. Ali ha anche chiesto alla Nike di identificare il rappresentante che gli aveva venduto la merce contraffatta e di denunciarlo.

Mercoledì, in un’intervista all’Associated Press, Ali ha invece detto che «abbiamo acquistato la merce da un distributore cinese, vista la situazione economica egiziana». Ha spiegato che la merce originale era troppo costosa – considerato anche che gli atleti egiziani presenti alle Olimpiadi sono 112 – e che ha dovuto optare per gli articoli non originali definendoli comunque «sufficienti». La Nike ha fatto sapere che il distributore ufficiale dell’azienda in Egitto aveva inviato due comunicazioni ufficiali al Comitato olimpico egiziano invitandolo a risolvere la situazione, ma che non aveva mai ricevuto risposta. Ha anche detto di essere «molto preoccupata: se le accuse fossero vere gli atleti avranno ricevuto prodotti che non rispettano gli standard di qualità della Nike».

Foto: Yomna Khallaf in partenza per Londra all’aeroporto del Cairo, dal suo account Twitter