Le scuse di Lee Myung-bak
Il presidente della Corea del Sud si è inchinato davanti alle telecamere per il caso di corruzione che ha portato all'arresto del suo fratello maggiore
Oggi il presidente della Corea del Sud, Lee Myung-bak si è rivolto alla nazione con un messaggio televisivo, per chiedere scusa per il caso di corruzione che ha portato all’arresto del suo fratello maggiore, Lee Sang-deuk, uno dei suoi più stretti consiglieri. Lee Myung-bak si è inchinato davanti alle telecamere, scusandosi per la vicenda e dicendo di non aver fatto abbastanza per arginare i casi di corruzione che negli ultimi mesi hanno riguardato alcuni membri della sua famiglia e diversi suoi alleati politici.
Il presidente della Corea del Sud ha spiegato di essere così umiliato da faticare a tenere la testa alta, mentre leggeva il comunicato alla nazione. “Più ci penso, più mi rompe il cuore. Ma a chi posso dare la colpa? È successo tutto a causa delle mie disattenzioni. Mi inchino davanti a voi e vi chiedo scusa” ha detto Lee Myung-bak durante il messaggio televisivo.
Il fratello del presidente, Lee Sang-deuk, fu arrestato due settimane fa con l’accusa di corruzione. Due banche gli avrebbero dato tangenti per 430mila euro chiedendogli di fare pressioni sul governo, affinché cambiasse i propri piani per la chiusura dei due istituti di credito per irregolarità. I responsabili delle due banche furono arrestati con l’accusa di frode e di corruzione e le loro operazioni bancarie furono sospese.
Lee Sang-deuk ebbe un ruolo fondamentale nell’aiutare il fratello quando si decise di candidarlo alle presidenziali del 2007 con il Grande Partito Nazionale, di orientamento conservatore. Lee Myung-bak aveva già ricoperto l’incarico di sindaco di Seul tra il 2002 e il 2006, ma secondo diversi osservatori senza le pressioni e le conoscenze del potente fratello non avrebbe ottenuto la nomination del partito. L’arresto di Lee Sang-deuk è quindi un duro colpo per l’immagine dell’attuale presidente, che fino a qualche mese fa rivendicava la “perfezione morale” della propria presidenza.
Il presidente della Corea del Sud aveva già chiesto scusa ai propri cittadini a inizio anno, quando iniziarono a emergere i primi problemi di corruzione per molte persone a lui vicine a vario titolo. Fino a ora le inchieste giudiziarie hanno riguardato tre parenti di Lee, quattro suoi consiglieri e diversi altri funzionari governativi. I nuovi scandali potrebbero complicare le cose per il Grande Partito Nazionale, in vista delle prossime presidenziali che si terranno a dicembre.
La corruzione è un problema che emerge ciclicamente in Corea del Sud a causa del modo in cui è strutturato il potere: nel corso degli anni si sono formati gruppi di parenti e persone con strette amicizie e conoscenze, che sfruttano questa condizione per ottenere vantaggi e mantenere il consenso. Gli organismi di controllo non sono esenti da questa impostazione, cosa che rende ancora meno efficace la prevenzione e la lotta contro la corruzione.