La veglia di Aurora
Centinaia di persone hanno ricordato insieme con il presidente Obama le persone uccise e ferite nella strage di venerdì al cinema
Ieri ad Aurora, la città del Colorado vicino Denver dove venerdì scorso un ragazzo di 24 anni ha ucciso 12 persone e ne ha ferite 58 in un cinema alla prima dell’ultimo film di Batman, sono state organizzate cerimonie e una veglia per ricordare le persone morte nella strage. Nel tardo pomeriggio (in Italia era notte) in Colorado è arrivato anche il presidente Barack Obama, per incontrare privatamente familiari e amici delle persone coinvolte nella sparatoria, e per avere gli ultimi aggiornamenti dalle autorità locali sui fatti di venerdì. Per Obama è la seconda visita in pochi giorni nello Stato, dove si era già recato per vedere di persona i danni causati dai grandi incendi delle ultime settimane.
All’ospedale della Colorado University, dove venerdì furono portate molte delle persone ferite al cinema Century 16, Obama ha tenuto un breve discorso di dieci minuti insieme con il governatore dello Stato, John Hickenlooper (Democratico).
Il presidente ha citato alcuni passaggi della Bibbia e ha fatto riferimento alla storia di Allie Young e Stephanie Davis, rispettivamente di 19 e 21 anni, come raccontano su NBCNews:
“Quando l’uomo armato lanciò i fumogeni, lo fece a pochi passi da Allie e Stephanie, che erano sedute nella sala per guardare il film. Allie si alzò in piedi pensando di dover fare qualcosa – o almeno di mettere in guardia le altre persone – ma fu immediatamente colpita.” Una vena nel suo collo fu perforata, ha continuato il presidente, e il sangue iniziò a uscirle dalla ferita. Mentre Allie cadeva a terra, Stephanie la spinse nel corridoio e mise le sue dita sulla ferita dell’amica, facendo pressione mentre l’uomo armato continuava a sparare.
Allie disse a Stephanie di scappare, ma lei si rifiutò di farlo e chiamò con la mano libera la polizia al telefono. “Quando arrivarono le squadre speciali della SWAT, Stephanie, con l’aiuto di altre persone, portò Allie attraverso il parcheggio alle ambulanze in attesa. Grazie alla prontezza di Stephanie, Allie se la caverà.”
Oltre all’incontro con il presidente Obama, ieri ad Aurora sono state organizzate altre iniziative per ricordare le persone coinvolte nella strage. Si sono svolte diverse cerimonie, religiose e non, dove si sono ritrovati i parenti e gli amici con centinaia di persone appartenenti alla comunità. Verso sera è iniziata una veglia.
L’unico sospettato per la strage di venerdì scorso rimane James Holmes, un ragazzo di 24 anni trovato dalle autorità pochi minuti dopo la sparatoria nel cinema. Il ragazzo ha trascorso gli ultimi giorni in prigione in attesa della prima udienza davanti a un giudice, che si terrà oggi per confermare il suo arresto. Le autorità hanno spiegato di averlo tenuto in isolamento per la sua incolumità e per altri motivi di sicurezza. Secondo la polizia, Holmes avrebbe agito senza complici, pianificando per mesi l’operazione al cinema e l’insieme di trappole esplosive collocate nella propria abitazione, che sono state disinnescate e fatte saltare in aria dopo ore di lavoro nel fine settimana. Evitando l’esplosione degli ordigni le autorità hanno potuto preservare buona parte dell’appartamento di Holems, cosa che ha permesso di raccogliere elementi e potenziali prove sul sospettato.
Come previsto dalla legge, a Holmes è stato dato un avvocato. Il capo della polizia locale, Dan Oates, ha spiegato che il sospettato non ha fino a ora parlato con chi sta conducendo le indagini. I motivi della strage sono ancora ignoti e le autorità vogliono capire meglio quale sia la storia recente del ragazzo, che aveva da poco abbandonato un programma universitario in neuroscienze presso l’Università del Colorado.
Circa metà delle 58 persone ferite è ancora in ospedale a causa dei traumi subiti durante la sparatoria nel cinema. Nove feriti sono in condizioni critiche.