L’attentato contro gli israeliani in Bulgaria
Nell'esplosione sono morte 8 persone, in Israele è sotto accusa l'Iran ma sono criticati anche i servizi di sicurezza
L’esplosione di un autobus nel parcheggio dell’aeroporto di Burgas, in Bulgaria sulla costa occidentale del Mar Nero, ha ucciso otto persone. Stando al portavoce del governo di Israele, sei di queste erano di nazionalità israeliana e due bulgare. L’esplosione è avvenuta poco dopo l’atterraggio di un volo charter gestito dalla compagnia aerea Air Bulgaria e partito dall’aeroporto Ben Gurion di Tel Aviv. L’aereo è atterrato intorno alle 16:45 (le 17:45 in Italia) e i suoi passeggeri sono stati trasferiti verso gli alberghi della città con una serie di autobus.
Il bus esploso era il secondo a trasportare i passeggeri verso gli hotel e la forte onda d’urto ha danneggiato altri veicoli nel parcheggio dell’aeroporto. Stando alle prime ricostruzioni, l’esplosione sarebbe stata causata da una bomba collocata sotto l’autobus o in uno dei bagagli imbarcati. Il ministro dell’Interno bulgaro non ha comunque escluso la possibilità che si sia trattato di un attacco suicida. Ha riferito che il probabile autore della strage aveva con sé una patente emessa in Michigan e che si sarebbe aggirato nella zona degli autobus per circa un’ora, prima dell’esplosione.
Diversi testimoni hanno raccontato che subito dopo l’esplosione i sopravvissuti sono fuggiti, utilizzando anche i finestrini del mezzo come via di uscita di emergenza. A bordo si stima ci fossero circa 40 persone: sette di queste secondo i giornali israeliani sono morte sul colpo, mentre un’ottava persona rimasta gravemente ferita è morta alcune ore dopo in ospedale per le complicazioni. Ci sono almeno un altro ferito grave e molti altri passeggeri rimasti lievemente feriti.
Il primo ministro israeliano, Benjamin Netanyahu, ha ricordato che negli ultimi mesi erano stati scoperti piani organizzati da gruppi iraniani per condurre attentati contro i cittadini di Israele in paesi come Thailandia, India, Georgia, Kenya e Cipro. L’attentato si è verificato nel giorno del diciottesimo anniversario di un altro attacco contro Israele condotto in un centro ebraico di Buenos Aires, che portò alla morte di 85 persone e al ferimento di almeno 300.
Il governo israeliano è convinto che il nuovo attentato sia stato organizzato dall’Iran, o da organizzazioni antisraeliane come Hezbollah e Hamas. Il ministro della Difesa, Ehud Barak, ha spiegato che negli ultimi mesi sono aumentate le minacce contro la sicurezza dei cittadini israeliani che si recano all’estero, ma ha invitato la popolazione a non cambiare le proprie abitudini. Il governo, hanno spiegato le autorità israeliane, combatterà duramente il terrorismo iraniano.
Nei primi mesi di quest’anno, l’intelligence israeliana aveva sventato un attentato simile a quello di ieri organizzato sempre in Bulgaria. Anche in quel caso il piano prevedeva di far esplodere un autobus. Dopo l’esplosione di ieri, le autorità bulgare hanno rivelato che un mese fa c’era stato un incontro con alcuni funzionari del Mossad, i servizi segreti israeliani, ma che non era stata comunicata l’imminenza di alcun pericolo. La mancata previsione dell’attentato da parte dell’intelligence sta facendo molto discutere in Israele, dove potrebbero esserci conseguenze per i responsabili dei servizi.