L’attentato a Damasco
Una forte esplosione in un palazzo governativo ha causato la morte del ministro della Difesa e del cognato di Assad, e il ferimento di altri funzionari
18.30 – Il Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite ha rimandato a martedì prossimo il voto di una risoluzione sulla situazione siriana. Dopo la notizia dell’attentato di oggi, la Casa Bianca ha dichiarato che è ormai chiaro che il presidente Assad sta perdendo il controllo della situazione in Siria, e che la comunità internazionale deve lavorare perché si ottenga una transizione politica. Parlando ai giornalisti a Mosca, il ministro degli Esteri russo Sergei Lavrov ha detto che a Damasco è in corso “una battaglia decisiva, la battaglia per la capitale”, ma ha anche detto che se il Consiglio di Sicurezza approvasse sanzioni contro la Siria questo significherebbe appoggiare direttamente i ribelli e aumentare il rischio della violenza nel paese.
L’attentato è stato rivendicato sia dall’Esercito Libero Siriano che da un gruppo ribelle islamista di nome Liwa al-Islam (“La brigata dell’Islam”), che ha dichiarato di averlo portato a termine dopo settimane di programmazione.
Aggiornamento, 15.00 – Le notizie che arrivano da Damasco sono ancora contraddittorie, come quelle degli ultimi giorni sugli scontri in città, del resto. Un uomo che si è definito uno dei comandanti dei ribelli, identificato da Associated Press come Riyad al Asaad, ha rivendicato l’attentato di oggi presso uno dei palazzi governativi della città. Ha spiegato che le sue forze hanno collocato una bomba all’interno di una stanza dove si sono poi riuniti diversi funzionari del governo. Al Asaad ha escluso che si sia trattato di un attacco suicida.
In seguito alla morte del generale Daoud Rajiha, il governo ha nominato come nuovo ministro della Difesa il generale Fahad Jassim al Freij, che era in precedenza Capo di stato maggiore delle forze armate. Nell’esplosione è anche morto Assef Shawkat, cognato del presidente Bashar al Assad.
— — —
Il ministro della Difesa siriano, il generale Daoud Rajiha, è morto a causa di un attentato presso la sede della forze di sicurezza nazionale a Damasco. La notizia è stata diffusa dalla televisione di stato della Siria, ma non ci sono al momento molte altre conferme. Alcuni funzionari hanno spiegato all’agenzia AFP che alcune persone, che stavano partecipando a una riunione sulla sicurezza nel paese dove c’è una guerra civile, sono rimaste ferite in seguito alla forte esplosione. Diverse persone sono state portate all’ospedale Al-Shami e alcune sarebbero in condizioni critiche. Secondo Reuters, tra i feriti ci sono anche il ministro dell’Interno e Assef Shawkat, il cognato del presidente Bashar al Assad. Secondo altre fonti, Shawkat sarebbe morto.
Rajiha aveva 65 anni ed era stato Capo di stato maggiore delle forze armate siriane per sette anni. Nel 2005 fu promosso al grado di generale ed era stato nominato ministro della difesa lo scorso agosto. Nel rimpasto di governo di giugno aveva mantenuto l’incarico.
Al-Jazeera riferisce, citando fonti libanesi, che alcuni alti funzionari governativi sarebbero morti in seguito all’esplosione. L’ospedale, secondo alcuni attivisti, sarebbe stato isolato dalla Guardia repubblicana per assicurare la sicurezza delle persone ricoverate.