In Libia hanno vinto i moderati
L'ex capo del governo provvisorio Mahmoud Jibril ha ottenuto metà dei seggi dei partiti, i Fratelli Musulmani sono solo secondi
L’Alta commissione elettorale nazionale della Libia ha comunicato i risultati delle elezioni politiche che si sono tenute nel paese lo scorso 7 luglio, dopo che a giugno erano state rinviate. La Coalizione delle Forze Nazionali, guidata dall’ex capo del governo provvisorio Mahmoud Jibril, ha ottenuto il 48,8 per cento dei voti e avrà quindi 39 degli 80 seggi del Congresso Generale Nazionale riservati ai partiti (i seggi sono in tutto 200). Il partito ha praticamente ottenuto tanti voti quanti ne hanno ottenuti gli altri che si sono presentati alle elezioni messi insieme (più di 130 nelle diverse regioni). Giustizia e Sviluppo, il ramo politico in Libia dei Fratelli Musulmani, ha ottenuto 17 seggi grazie al 21,3 per cento dei voti ed è quindi il secondo partito nel paese.
A grande distanza seguono il Fronte Nazionale, legato alle organizzazioni anti Gheddafi nate negli anni Ottanta, con il 3,8 per cento dei voti (3 seggi) e tre partiti fermi al 2,5 per cento con 2 seggi. Sono il Partito per lo Sviluppo e la Democrazia Wadi Al-Hayah, l’Unione per la Patria e il Partito Nazionale di Centro. Il gruppo Al Watan guidato da Abdel Hakim Belhaj, l’ex leader del Gruppo Combattente dei Libici Islamici, non ha ottenuto nemmeno un seggio.
Sulla base dei risultati non è ancora chiaro quale sarà l’effettivo orientamento politico del Congresso, che tra le altre cose avrà il compito di scrivere la nuova costituzione del paese. Molto dipenderà dai 120 candidati indipendenti che si uniranno agli 80 dei partiti. L’attuale primo ministro a interim della Libia ha spiegato che i risultati elettorali sono prima di tutto una vittoria della democrazia: «Ognuno di noi è contento, in Libia. E ringraziamo gli amici e i collaboratori che ci hanno permesso di arrivare a questo punto». Entro le prossime due settimane i partiti potranno presentare ricorsi e chiedere l’eventuale riconteggio dei voti.
La vittoria dei centristi della Coalizione delle Forze Nazionali era attesa ed era stata anticipata dai risultati preliminari nei giorni scorsi. Stando all’analisi di Rana Jawad per la BBC, gli elettori – in maggioranza giovani e protagonisti della rivolta contro Gheddafi – hanno preferito i candidati che presentavano un progetto politico pratico, senza basarsi su ideologie particolari o sulla religione. Il Congresso sarà in carica per almeno un anno e dovrà anche nominare il nuovo governo, che subentrerà all’attuale Consiglio nazionale transitorio, presieduto da Mustafa Abdel Jalil, che guida il paese dal novembre del 2011.
Le ultime elezioni politiche libere in Libia si tennero poco dopo l’indipendenza nel 1952. Nel 1969 il colonnello Muammar Gheddafi ottenne il potere con un colpo di stato, che escluse la possibilità di nuove elezioni politiche libere per decenni. Gheddafi fu ucciso nell’ottobre dello scorso anno durante la guerra civile nel paese.