Kadima lascia il governo in Israele
La proposta di Netanyahu sul servizio di leva obbligatorio per gli ultraortodossi è stata giudicata inadeguata dal partito di Shaul Mofaz: ora si cercano i numeri per una nuova maggioranza
Il partito di centro Kadima lascia – dopo appena 70 giorni – la maggioranza che appoggia il governo israeliano guidato da Benjamin Netanyahu: lo ha annunciato il suo presidente Shaul Mofaz, vicepremier nel governo. La decisione era stata minacciata nei giorni scorsi ed è conseguenza del fallimento delle discussioni tra Kadima e il Likud, il partito di Netanyahu, sulla nuova legge che dovrebbe obbligare gli aderenti alla comunità ultraortodossa – gli “haredim” – al servizio militare, così come avviene per gli altri cittadini israeliani. Il tema aveva generato sia tensioni politiche che manifestaioni e proteste nelle ultime settimane, l’ultima – da parte degli ultraortodossi – soltanto ieri.
(Le foto delle proteste degli haredim)
Una nuova proposta di Netanyahu offerta martedì prevedeva il servizio obbligatorio per gli haredim fino a 23 anni. Ma con delle alternative su altri tipi di servizio civile o di polizia per i maggiori di 23 anni che Mofaz ha giudicato mantenessero una condizione di disuguaglianza e privilegio per gli haredim, e fossero quindi in contrasto col giudizio della Corte Suprema che ha imposto al governo di affrontare la questione.
Già da quando l’abbandono del governo da parte di Kadima era stato minacciato, sono in corso trattative con altri gruppi per mantenere i numeri di una maggioranza, che però al momento non è garantita.