La prima intervista con il nuovo ministro dell’economia
Ferruccio de Bortoli ha intervistato Vittorio Grilli, che ha parlato dei progetti per ridurre il debito pubblico, delle cause della crisi finanziaria e delle tasse
Ferruccio de Bortoli, direttore del Corriere della sera, ha intervistato Vittorio Grilli che da giovedì 12 luglio è diventato il nuovo ministro dell’economia. Grilli, 54 anni, è stato direttore generale del ministero del Tesoro, dal 2005 al 2012. Dopo essere stato tra i candidati a governatore della Banca d’Italia, nell’estate 2011 è diventato viceministro dell’economia. Nell’intervista, Grilli annuncia un piano di rientro dal debito pubblico basato su una crescita reale all’1% per cinque anni, vendite del patrimonio dello stato e privatizzazioni per 20 miliardi l’anno.
Tutti si chiedono chi prenderà il posto di Monti, intanto un primo successore del premier, come ministro dell’Economia, c’è già, da giovedì scorso, e ha il nome di Vittorio Grilli, 55 anni, economista, milanese, bocconiano – qualcuno dirà, dov’è la novità? -, a lungo direttore generale del Tesoro con Tremonti. Una personalità quest’ultima agli antipodi rispetto all’attuale premier. Vero? Lo chiediamo al neoministro. «Il rapporto personale con Giulio non è cambiato, quello gerarchico era molto diverso, prima io ero parte dell’amministrazione dello Stato, oggi sono membro di un governo che fa della collegialità un punto di forza, lo dimostra se non altro la durata dei consigli dei ministri, ma va subito detta una cosa fondamentale». Quale? «La legittimazione di questo governo è nella persona del presidente del Consiglio; la mia, di conseguenza, ne è una derivata».
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