La Sicilia e i fondi europei
L'Unione Europea ha sospeso il pagamento dei rimborsi per irregolarità e scarsi controlli: Gian Antonio Stella mette insieme qualche dato sulla "disastrosa performance" della regione
Giovedì 12 luglio il Giornale di Sicilia ha scritto che l’Unione Europea aveva sospeso il trasferimento di fondi alla regione siciliana, motivando questa decisione con la cattiva gestione degli appalti e l’inadeguatezza dei controlli. La notizia è stata ripresa poi da tutti i principali quotidiani nazionali. Un primo provvedimento di sospensione dei fondi era già stato emesso dall’UE a gennaio. Oggi, sul Corriere della sera, Gian Antonio Stella parla della “disastrosa performance” della Sicilia nell’uso dei fondi, con l’aiuto di qualche dato.
Fanno davvero male, di questi tempi, bastonate come quella che Bruxelles ha appena dato alla Regione Siciliana. Dove sono stati bloccati 600 milioni di fondi Ue, una boccata di ossigeno, perché l’Unione non si fida più di come vengono spesi nell’isola i soldi comunitari.
«C’è stata una difficoltà di comprensione…», ha detto un funzionario al Giornale di Sicilia. Testuale. Purché non si levino ritornelli contro la «perfida Europa» nella scia di quelli lanciati dal regime mussoliniano contro le sanzioni: «Sanzionami questo / amica rapace…». Prima che dai vertici europei, l’andazzo era già stato denunciato infatti dalla Corte dei conti.
In una dura relazione di poche settimane fa i magistrati contabili avevano scritto di «eccessiva frammentazione degli interventi programmati» (troppi soldi distribuiti a pioggia anziché investiti su pochi obiettivi-chiave), di «scarsa affidabilità» dei controlli, di «notevolissima presenza di progetti non conclusi», di «tassi d’errore molto elevati» tra «la spesa irregolare e quella controllata», di «irregolarità sistemiche relative agli appalti».
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