«Un disastro facilmente evitabile»
Ieri in Nigeria almeno 95 persone sono state uccise dall'esplosione di un'autocisterna, attorno alla quale si erano radunate per raccogliere il carburante che perdeva
Giovedì vicino alla città di Okogbe, nel Delta del Niger, sono morte almeno 95 persone a causa dell’esplosione di un camion che trasportava carburante. Il camion ha sterzato per evitare un incidente frontale con un pullman, è uscito di strada e si è ribaltato, iniziando a perdere carburante. Molte persone si sono subito precipitate sul luogo per raccoglierlo, probabilmente allo scopo di rivenderlo: si trattava soprattutto dei cosiddetti Okada (tassisti che si servono di motociclette anziché di auto) e ragazzine che vendevano banane nel quartiere. La causa dell’esplosione, che ha ferito altre cinquanta persone, non è stata ancora chiarita. Nei paraggi si trovavano anche un oleodotto e una stazione di rifornimento, che non hanno subito danni.
Okogbe si trova a 60 chilometri a ovest di Port Harcourt, la più importante città nigeriana per l’estrazione di petrolio. Il petrolio del delta del Niger è la colonna portante dell’economia nigeriana, il maggior paese africano per estrazione di petrolio con 2,4 milioni di barili al giorno. Nonostante questo le persone che vivono nella zona sono estremamente povere, dato che gli affari sono condotti soprattutto da aziende straniere: molte non hanno accesso alle cure ospedaliere, all’istruzione e non hanno un lavoro. Negli ultimi anni la popolazione ha attaccato le fabbriche straniere, rapito le persone che ci lavoravano e rubato petrolio dagli oleodotti. Nel 2009 il governo ha offerto un’amnistia in cambio della fine della violenza, un accordo accettato da molti militanti. Il presidente nigeriano Goodluck Jonathan si è detto «molto rattristato dalla perdita di tante vite» e «particolarmente sconvolto che così tante vite nigeriane siano state perse in un disastro facilmente evitabile».
Foto: STR/AFP/GettyImages