La nuova luna di Plutone
È la quinta ed è stata scoperta grazie al telescopio spaziale Hubble in vista del primo passaggio ravvicinato di una sonda sul pianeta nano
Studiando i dati forniti dal telescopio spaziale Hubble, un gruppo di ricercatori ha annunciato la scoperta di una nuova luna in orbita intorno a Plutone, il pianeta nano che si trova nella zona periferica del nostro sistema solare. Le lune fino a ora note e osservate di Plutone erano quattro. Il nuovo corpo celeste, scoperto da un team guidato da Mark Showalter del SETI Institute di Mountain View (California), ha forma irregolare e ha un diametro tra i 9,7 e i 24 chilometri. Compie un’orbita circolare intorno a Plutone con un diametro di 93mila chilometri. La scoperta sarà utile per capire meglio come si è formato e si è evoluto il pianeta nano, ma non solo.
I ricercatori stanno studiando Plutone e i suoi dintorni in vista del passaggio ravvicinato della sonda spaziale New Horizons della NASA nella zona. È stata lanciata nel gennaio del 2006 per esplorare il pianeta nano e arriverà da quelle parti a metà luglio del 2015 dopo aver viaggiato per anni a una velocità che ha ormai superato i 75mila chilometri all’ora. Il team di ricerca utilizza i dati forniti da Hubble per studiare la traiettoria più sicura per New Horizons, evitando impatti disastrosi con altri corpi celesti. Alla velocità cui viaggia, basterebbe la collisione con un detrito dal diametro di pochi millimetri per danneggiare seriamente le strumentazioni di bordo.
La luna più grande di Plutone, Caronte, fu scoperta nel 1978 grazie alle osservazioni condotte presso lo United States Naval Observatory di Washington. Altre due lune più piccole, Notte e Idra, furono scoperte tramite il telescopio spaziale Hubble nel 2006. Infine, lo scorso anno lo stesso telescopio in orbita sopra le nostre teste permise di scoprire P4, una quarta luna. Il nuovo corpo celeste, che per osa è stato chiamato S/2012 (134340) 1, è stato identificato attraverso nove diverse osservazioni realizzate negli ultimi giorni di giugno e all’inizio di luglio. La ricerca di altre lune o di corpi celesti che potrebbero ostacolare New Horizons proseguirà nei prossimi mesi, utilizzando anche altre strumentazioni per le osservazioni spaziali.
Plutone fu scoperto dall’astronomo statunitense Clyde Tombaugh nel 1930 e fu considerato il nono pianeta del nostro sistema solare. Dopo lunghe discussioni, nell’estate del 2006 l’Unione Astronomica Internazionale decise di riclassificare Plutone, definendolo un pianeta nano: un corpo celeste che orbita intorno a una stella e con una forma simile a quella di una sfera, ma con dimensioni tali che non gli hanno consentito di ripulire la propria orbita da altri corpi di dimensioni comparabili alle sue (dominanza orbitale).
Il pianeta nano ha una superficie composta da metano e da ghiaccio d’acqua, distribuiti in modo non uniforme. Nel corso degli anni Hubble ha realizzato alcune mappe di Plutone, ma cogliendo pochi dettagli e lasciando diversi interrogativi sulle sue caratteristiche. Il volo ravvicinato di New Horizons fornirà informazioni preziose e più dettagliate per studiare meglio le proprietà del pianeta nano.