Che fine ha fatto la chitarra elettrica di Bob Dylan?
Non una qualsiasi, quella dello storico concerto del festival di Newport del 1965: se n'è occupato un programma televisivo americano, scoprendo due versioni diverse
Un programma della rete televisiva statunitense PBS ha provato a ricostruire che fine abbia fatto una chitarra al centro di uno degli episodi più notevoli della storia del rock, trovando due versioni contrastanti tra i legali di Bob Dylan e una donna del New Jersey, che dice di avere ricevuto lo strumento in eredità dal padre.
Il 25 luglio 1965 Bob Dylan si presentò sul palco del Newport Folk Festival, nel Rhode Island, Stati Uniti. Dylan era già diventato famoso, molto rapidamente, nei due anni precedenti: aveva pubblicato due dei suoi album più di successo, The Freewheelin’ Bob Dylan e The Times They Are a-Changin’, e solo cinque giorni prima era uscito il singolo “Like a Rolling Stone”. Già con quella canzone, e con alcune altre contenute nell’album uscito a marzo di quell’anno Bringing It All Back Home, era diventato chiaro che il cantautore si stava allontanando dal suono folk più tradizionale per avvicinarsi al rock: il che voleva dire anche passare dall’acustico all’amplificazione elettrica.
Dylan era già stato al festival di Newport nel 1963 e nel 1964, ottenendo un grande successo. La sera del 25 luglio doveva suonare tra due gruppi folk decisamente tradizionali, Cousin Emmy prima di lui e i Sea Island Singers dopo. Quando salì sul palco aveva in mano una chitarra elettrica ed era accompagnato da un gruppo di supporto di cui facevano parte due musicisti che avevano registrato con lui l’ultimo singolo, “Like a Rolling Stone”: Mike Bloomfield alla chitarra e Al Kooper all’organo.
Dylan partì in quarta con “Maggie’s Farm”, un’esecuzione che non risparmiava i suoni distorti e aveva più a che fare con il blues e il rock che non con il folk tradizionale. Fu sicuramente una provocazione, che Dylan aveva deciso poche ore prima di suonare, e una provocazione che non piacque a parte del pubblico. Nei video dell’esibizione si possono sentire sia contestazioni che applausi, in particolare alla fine.
Dopo “Maggie’s Farm”, il secondo pezzo fu proprio il nuovo singolo “Like a Rolling Stone”.
Dopo tre canzoni Bob Dylan e il suo gruppo lasciarono il palco, richiamati per altre due canzoni dal presentatore Peter Yarrow. Le altre due canzoni, tra cui “Mr. Tambourine Man”, furono suonate in acustico. Quei pochi minuti suonati con la chitarra elettrica divennero un momento storico nella carriera artistica di Dylan, che non tornò più a suonare a Newport per 37 anni dopo quella sera.
Esistono diverse versioni di quello che successe quella sera, dopo: secondo alcuni Pete Seeger, famosissimo cantante folk americano che allora aveva 46 anni, si arrabbiò così tanto da provare a togliere la corrente al gruppo di Dylan sul palco. Ma non è neppure sicuro che il pubblico abbia contestato l’uso di strumenti elettrici e non la cattiva qualità del suono o la breve durata delle esibizioni.
C’è poi un altro punto dubbio, che è tornato di attualità in questi giorni: che fine ha fatto la chitarra elettrica che suonò Bob Dylan, una Fender Stratocaster? Una puntata del programma PBS History Detectives ha provato a rispondere alla domanda, ma si è scontrata con due versioni contrastanti.
Una donna del New Jersey, Dawn Peterson, dice di essere in possesso della chitarra, lasciatale dal padre, che fu un pilota privato per Dylan e altri cantanti per un breve periodo negli anni Sessanta. Victor Quinto, il padre, avrebbe portato a casa la chitarra dimenticata sull’aereo dopo un volo e avrebbe poi provato a contattare Dylan per restituirgliela, ma nessuno andò mai a prenderla. Quinto morì a 41 anni, quando la figlia, che oggi lavora per una società del settore energetico, ne aveva otto. La chitarra sarebbe rimasta nella soffitta della casa dei suoi genitori fino a circa 10 anni fa, quando Peterson la recuperò e la portò a casa sua.
Circa un anno fa, a un amico di suo marito sembrò di riconoscere la chitarra e avanzò l’ipotesi che fosse quella di Newport: Peterson, dopo qualche tentativo infruttuoso di scoprire autonomamente se fosse vero, si rivolse al programma della PBS.
PBS ha fatto qualche ricerca e ha trovato alcuni indizi che potrebbero confermare che la chitarra sia proprio quella del famoso concerto di Newport. Un ex accompagnatore di Dylan ai suoi concerti dell’epoca ha riconosciuto il nome di una piccola e poco conosciuta società che Dylan aveva fondato in quegli anni, scritto a matita sul fianco della chitarra. In secondo luogo, nella custodia c’erano alcuni fogli con il testo di una canzone scritta a mano in quella che, secondo un esperto interpellato dalla PBS, è la grafia di Dylan. Il testo apparve, in parte, in canzoni registrate ma non pubblicate per l’album del 1966 Blonde on Blonde. Infine, all’interno della chitarra, fatta valutare da un esperto, è stata trovata una data stampata (1964) che rende plausibile il suo utilizzo nel 1965.
Anche se Bob Dylan non è mai sembrato particolarmente interessato a conservare e collezionare i suoi strumenti, i legali del cantautore si sono fatti sentire pochi giorni fa dicendo che la chitarra elettrica suonata a Newport è rimasta in possesso di Dylan. Uno di loro, Orin Snyder, ha aggiunto che intorno a quel periodo vennero rubate a Dylan diverse chitarre Stratocaster e alcuni fogli di musica scritti a mano. Inoltre, ancora contro la ricostruzione del programma televisivo, il legale ha detto che Dylan ricorda di essere andato al Newport Folk Festival in macchina con due amici e non in aereo. La chitarra di Newport 1965 ha un grandissimo valore per i collezionisti e potrebbe essere venduta a diverse centinaia di migliaia di dollari, anche se Peterson ha detto ad Associated Press che non intende vendere o donare quella in suo possesso, qualunque sia la sua vera storia.