Oggi Wikipedia in Russia è oscurata
L'enciclopedia protesta contro una proposta di legge in discussione alla Duma che renderebbe più semplice la censura online
La versione russa di Wikipedia oggi non è accessibile. I suoi responsabili l’hanno oscurata per protestare contro una legge in discussione presso la Duma, la camera bassa del Parlamento, che potrebbe rendere più semplice e capillare l’applicazione delle censure su Internet da parte delle autorità governative russe. Domani il provvedimento sarà esaminato una seconda volta dai parlamentari ed entrerà in vigore dopo la terza lettura, la cui data non è ancora stata stabilita.
Al posto della sua classica homepage con le voci enciclopediche e il motore di ricerca, la versione russa di Wikipedia mostra una pagina bianca con il proprio logo oscurato da una banda nera. C’è anche un breve testo, che spiega le ragioni della sospensione del sito. Un link rimanda a un post del blog della sezione russa di Wikimedia, la fondazione che tra le altre cose si occupa della gestione dell’enciclopedia online, dove sono forniti altri dettagli sulla protesta di oggi.
I sostenitori della proposta di legge dicono che servirà solamente per l’ampia serie di contenuti proibiti come la pedopornografia e “contenuti simili”, ma il provvedimento potrebbe portare alla formazione di un “grande firewall” come quello della Cina.
Le autorità cinesi esercitano uno stretto controllo sulle informazioni che circolano online e, ciclicamente, rendono inaccessibili particolari servizi come social network e sistemi di comunicazione istantanea, censurando le attività di chi si batte per i diritti civili nel paese.
Durante la prima lettura del provvedimento, avvenuta alla Duma la scorsa settimana, sono stati approvati alcuni emendamenti che prevedono la creazione di un registro per tenere traccia dei siti che violano la legge. Si tratterebbe di una sorta di lista nera, che comporterebbe l’obbligo per i proprietari di chiudere i loro siti e per i fornitori di connessione (provider) di limitarne l’accesso. Il ministro della Giustizia avrebbe già realizzato una prima lista che comprende circa 1.200 siti di vario genere.
Ufficialmente la legge mira a rimuovere particolari contenuti come quelli pedopornografici, quelli che promuovono l’uso di sostanze stupefacenti e quelli che danno consigli su come togliersi la vita. Secondo i detrattori e gli attivisti, la legge è molto generica in diversi passaggi, cosa che consentirebbe alle autorità di oscurare siti web a propria discrezione impedendo agli oppositori di diffondere i loro contenuti contro il governo e la presidenza di Vladimir Putin. Social network e blog sono stati spesso usati dagli attivisti per coordinare le loro proteste di piazza, specialmente negli ultimi mesi dopo la contestata vittoria elettorale di Vladimir Putin.
Per protestare contro provvedimenti che rischiano di limitare le libertà su Internet altre versioni di Wikipedia hanno organizzato in passato iniziative simili a quelle della Russia. A inizio 2012 la versione in inglese dell’enciclopedia fu volontariamente oscurata per protestare contro le proposte di legge negli Stati Uniti, SOPA e PIPA, tese a fermare la pirateria, ma che di fatto avrebbero limitato sensibilmente la libera espressione del proprio pensiero sul Web. A ottobre del 2011, la versione italiana di Wikipedia sostituì tutte le voci enciclopediche con un annuncio di protesta contro il disegno di legge sulle intercettazioni, che conteneva norme che avrebbero messo a rischio le libertà degli utenti online.