Quanto costa un aereo di linea
È un segreto: il mercato gira attorno a enormi sconti di cui produttori e compagnie preferiscono non parlare
Oggi inizia la nuova edizione del Farnborough International Airshow, una delle più importanti mostre internazionali di volo, che si tiene ogni due anni nello Hampshire, nel Regno Unito. La manifestazione serve ai costruttori di aeroplani per presentare i loro nuovi modelli e, di solito, è anche l’occasione per le compagnie aeree per annunciare i contratti di acquisto per i nuovi aerei. Sono commesse dal valore di svariate centinaia di milioni di dollari, ma come spiegano sul Wall Street Journal è estremamente raro che le società coinvolte forniscano stime precise su quanto sono costati i nuovi aeroplani: “I responsabili delle compagnie aeree, quando ricevono pressioni per dare qualche dettaglio, dicono di solito di aver raggiunto un grande accordo. Ma gli effettivi termini dei contratti rimangono ben custoditi come i codici per lanciare le testate nucleari”.
Il mercato degli aeroplani coinvolge migliaia di persone in tutto il mondo, eppure il settore rimane chiuso ed è raro che trapelino notizie e dati precisi sugli importi dei contratti e delle commesse. Il motivo è in parte dovuto alle politiche che adottano i produttori per piazzare i loro modelli. Le trattative sono molto serrate e le società concedono spesso grandi sconti pur di potersi assicurare un cliente e i suoi futuri ordini. Secondo gli analisti, negli ultimi anni il fenomeno si è intensificato e ci sono società che si accusano a vicenda di aver iniziato una guerra dei prezzi con conseguenze poco prevedibili per il settore.
(Le rotte degli aerei per risparmiare carburante)
Il sistema della contrattazione serrata vale anche per i casi in cui le vendite non sono combattute. Le compagnie aeree che effettuano grandi ordini ottengono notevoli sconti. Riduzioni di prezzo sono di solito applicate anche per le società che prenotano i modelli di ultima generazione, spesso prima ancora che questi entrino in fase di produzione. Quando vengono interpellate sul tema, le parti coinvolte danno notizie molto approssimative, ricordando che molto dipende dai singoli casi. Società come Airbus e Boeing, le due più importanti al mondo, non danno informazioni più precise.
Sulla base dei dati disponibili pubblicamente e di alcune interviste condotte nell’ultimo periodo, il Wall Street Journal ha realizzato una propria stima sugli sconti applicati per l’acquisto di nuovi aeroplani. Le riduzioni di prezzo oscillano tra il 20 e il 60 per cento, con una media intorno al 45 per cento nella maggior parte dei casi. Le società con maggior peso e precedenti grandi contratti riescono quindi a ottenere aeroplani a un prezzo che è la metà rispetto a quello ufficiale.
(Il posto in aereo scelto con i social network)
Le oscillazioni nei prezzi sono dovute anche alla complessità dei contratti. Di solito sono costituiti da centinaia di pagine in cui si stabiliscono dettagli di ogni tipo, anche sul modo in cui gli aerei vengono personalizzati a seconda delle esigenze delle singole compagnie aeree. Sono contemplate voci come allestimenti, coperture, motori, prestazioni dell’aereo e periodi di formazione per istruire i piloti sulle strumentazioni di bordo. Ogni eccezione o extra costituisce un prezzo aggiuntivo, che viene poi trattato sulla cifra finale del contratto.
Ottenere un contratto a prezzi scontati non significa necessariamente un risparmio per la compagnia aerea. Di solito vengono prenotati molti aerei con un singolo contratto, mezzi che saranno disponibili per la consegna nel corso di alcuni anni e il cui singolo prezzo sarà aggiustato in base al variare dell’inflazione. Alcuni dirigenti di società aeree hanno spiegato al Wall Street Journal che a queste condizioni l’effettivo valore dello sconto diminuisce nel tempo.
(I cellulari sull’aereo, parliamone)
Informazioni precise sull’entità dei contratti non vengono diffuse perché, con la pratica, le società si sono rese conto che il silenzio è la migliore soluzione per gli affari. Le compagnie aeree con meno esperienza e più piccole non vogliono che si sappia se ottengono contratti meno vantaggiosi, e quelle di grandi dimensioni preferiscono non far sapere in giro gli sconti che hanno ottenuto per non indisporre Airbus e Boeing, rischiando magari di non ottenere contratti altrettanto buoni al successivo acquisto di nuovi aerei. Infine, i prezzi di listino che pochi pagano per intero servono ai produttori per ragioni di marketing: fanno ottenere grandi titoli sui giornali e dimostrano comunque le disponibilità economiche delle aziende produttrici, che progettano e realizzano aerei sulla carta molto costosi con notevoli investimenti.
La conferma sulla differenza dei prezzi di listino e quelli effettivamente applicati a volte diventa evidente, spesso per le richieste delle autorità di controllo e più di rado grazie a qualche indiscrezione. La compagnia aerea statunitense Southwest Airlines, per esempio, ha dovuto mostrare alle autorità i dettagli sull’acquisto di una nuova serie di Boeing 737 MAX. Ogni nuovo aereo di questo tipo costerà 35 milioni di dollari alla società, circa il 64 per cento in meno del prezzo pieno. Southwest è uno dei migliori clienti di Boeing e l’ordine è per aeroplani che entreranno in servizio tra alcuni anni, cosa che di solito vale un notevole sconto.
(Come si riempie prima un aereo?)
Air India ha rivelato di aver ottenuto un contratto di acquisizione di sette nuovi Boeing 787 Dreamliner per 110 milioni di dollari l’uno, cifra molto inferiore rispetto al prezzo di listino di 194 milioni di dollari. Per otto Boeing 777 la compagnia aerea Aeroflot ha annunciato lo scorso anno un pagamento di 1,16 miliardi di dollari, pari a uno sconto del 47 per cento. Alcuni anni fa Thai Airways ottenne uno sconto del 50 per cento per l’Airbus A330. Compagnie aeree più piccole riescono spesso a ottenere sconti tra il 20 e il 33 per cento.
Il fenomeno dei forti sconti, hanno spiegato al Wall Street Journal persone che da tempo lavorano nel settore, si è progressivamente affermato nel corso degli ultimi venti anni. Fino ai primi anni novanta gli sconti c’erano, ma nell’ordine di poche cifre percentuali. Ora sono consistenti e seguono una regola di cui si parla poco: i produttori aumentano costantemente i prezzi di listino, mentre le compagnie aeree fanno affari ottenendo riduzioni. I prezzi effettivi sono quindi rimasti invariati per anni grazie a sconti che, all’attuale ritmo, continueranno probabilmente a crescere.