È iniziata la Festa di San Firmino
Foto e storia della festa di Pamplona, a parte i tori
A Pamplona, in Spagna, è iniziato la festa di San Firmino. Ogni anno il 6 luglio migliaia di persone si riuniscono davanti al municipio della città, il sindaco si affaccia dal balcone a mezzogiorno in punto, la persona designata grida l’annuncio – «Pamploneses. Viva San Fermín, Gora San Fermín!» – e accende la miccia del Chupinazo, che in lingua basca significa razzo, dando ufficialmente inizio alla festa. La folla in piazza inizia a sventolare i tradizionali foulard rossi, stappa migliaia di bottiglie di spumante e inizia i festeggiamenti che continuano fino al 14 luglio. Quest’anno il costo della festa, pari a circa 2,4 milioni di euro, si è ridotto dell’otto per cento ma il sindaco Enrique Maya ha comunque garantito che i festeggiamenti saranno «meravigliosi. Se c’è una festa per i momenti di crisi, quella è San Firmino».
La festa di San Fermín è stata organizzata per la prima volta nel 1591, quando in occasione delle celebrazioni del santo venne organizzata una grande fiera, corride e festeggiamenti per due giorni. Nel tempo l’evento si è arricchito di nuovi elementi: musicisti e danzatori ambulanti, saltimbanchi, le famigerate corse di tori, corride e, dall’Ottocento le sfilate dei giganti, 25 figure di cartapesta alte fino a quattro metri che rappresentano re, regine e consiglieri comunali.
Oggi i Sanfermines, che sono stati resi famosi da Ernest Hemingway nel romanzo Fiesta, sono conosciuti soprattutto per l’”encierro”: ogni mattina alle otto migliaia di persone corrono davanti ai tori in un percorso di circa 800 metri, che termina ai recinti dell’arena. L’evento è piuttosto pericoloso e ogni anno qualche persona viene ferita o travolta dai tori in corsa. Non si tratta comunque dell’unica cosa da fare durante la festa: ogni sera vengono allestiti fuochi d’artificio, lungo le strade ci sono continuamente spettacoli musicali, danze, rappresentazioni teatrali, concerti, e ogni mattina c’è la sfilata dei giganti che incuriosisce soprattutto i bambini. C’è anche una fiera di bestiame, mentre il 7 luglio sfila la processione religiosa con la statua del santo.
Tutto finisce il 14 luglio, quando a mezzanotte le persone si riuniscono nuovamente nella piazza del Municipio reggendo delle candele accese. Il sindaco si affaccia dal balcone del Comune, annuncia che la festa è finita e invita tutti a partecipare a quella dell’anno successivo. La folla intanto inizia a intonare una canzone che dice «Pobre de mí, pobre de mí, que se han acabado las fiestas de San Fermín» (Povero me, povero me, la festa di San Fermín è finita).