Sottoterra

Le foto di un mondo profondo, illuminato artificialmente e macchiato di riflessi e pensieri su cosa stia succedendo fuori

An employee of Landgut Pretschen wears a head light as she checks the chicory production on December 13, 2011. Also called Belgian endives the plant is cultivated in underground or indoors to avoid the leaves turning green and opening up from the sunlight. AFP PHOTO / PATRICK PLEUL ++ GERMANY OUT (Photo credit should read PATRICK PLEUL/AFP/Getty Images)
An employee of Landgut Pretschen wears a head light as she checks the chicory production on December 13, 2011. Also called Belgian endives the plant is cultivated in underground or indoors to avoid the leaves turning green and opening up from the sunlight. AFP PHOTO / PATRICK PLEUL ++ GERMANY OUT (Photo credit should read PATRICK PLEUL/AFP/Getty Images)

C’è già una contraddizione linguistica tra una cosa che si chiama fotografia (dal greco φῶςphôs: luce) e il mondo sotterraneo dove la luce non arriva. Ma certo, non ci arriva quella del sole: e invece illuminazioni artificiali, occasionali o progettate e definitive, o alle brutte un buon sistema di flash, permettono di costruire un ricco racconto di luoghi profondi, grotte, tunnel, scavi, spazi interrati, bunker, metropolitane.
Finiscono per essere immagini in cui la luce è ancora più presente, con macchie e riflessi; o vistosa per assenza, in coni d’ombra e tenebre improvvise. Poi, volendo aggiungere immaginazione al racconto, questa è una raccolta fantastica di un mondo che vive ed esiste solo sottoterra, e chissà cosa sta succedendo fuori, e se possiamo provare a uscire.

– Scene dal sottosuolo: foto di grotte e caverne