Uomini e statue
Oggi è diventato più difficile e strano, inaugurare statue: ma che siano sparite le statue, non si può dire, né le fotografie di statue
Le statue, già. Oggetti anacronistici, si direbbe oggi, che però continuano a conoscere tentativi di reinvenzione, quasi sempre fallimentari: vedi il caso delle polemiche degne di miglior causa sulla statua di Giovanni Paolo II a Roma Termini. Certo, per un po’ le statue di Botero che si incontrano in certe cittadine di provincia sono sembrate spiritose e divertenti: ma non è che puoi reinventare il canone del monumento solo ingrassando i soggetti. C’è sempre quel problema lì, del carico di solennità che sembra pomposamente fuori scala per le ironie e il disincanto di questi tempi, e al tempo stesso non lo puoi smontare del tutto quando si parla di celebrare persone dai meriti celebrati, e che sono pure morte.
Finisce che si fa altro, lapidi, sculture, cose astratte: statue, sempre meno. Negli ultimi decenni hanno fatto più notizia le statue abbattute che non quelle innalzate (con qualche eccezione, dove però le statue erano infatti considerate un po’ troppo). E però intorno a noi ne sopravvivono solidamente migliaia e migliaia, passiamo loro vicino, alcune le andiamo a vedere apposta, e facciamo le foto. Foto di statue, di noi e le statue, di altri e le statue.