Vinciamo la prossima
L'Italia ha perso la finale contro una Spagna perfetta: ma bravi lo stesso
“Bravi lo stesso”, non è un commento che ci sono state spesso le condizioni di fare, con l’Italia dell’era moderna: che ci ha piuttosto abituato a vincere, o a perdere meritatamente e a volte con vergogna. Ma l’Italia di questi Europei è partita per niente favorita, ha tenuto a bada i campioni del mondo alla prima partita, ha vinto bene e divertendo (anche questo un caso non frequentissimo dopo l’82 di cui sta per arrivare il trentennale) contro due grandi rivali storiche, ed è arrivata in finale come la squadra che aveva giocato meglio in tutto il torneo. Poi si è trovata di fronte di nuovo la Spagna stavolta in giornata perfetta, e quelli che hanno vinto hanno meritato di vincere.
Ma per chi ricorda le ignominiose fini contro la Slovacchia o la Corea, o eliminazioni assai più precoci di questa, quella di Kiev corrisponde davvero all’abusata formula “uscire a testa alta”. L’Italia è seconda in Europa – non è male, poi, essere secondi -, e non è poco per niente: dietro solo a una squadra che ha fatto una cosa che prima nessuno mai (vincere due europei di seguito e un mondiale nel mezzo); e ci ha fatto passare due meravigliose serate che restano in curriculum.
Tutto quello che abbiamo detto fino a ieri – orgogliosi e contenti, con misura – non vale meno perché per una sera gli spagnoli sono stati più bravi di noi. Avevamo un po’ esagerato, è vero: adesso non esageriamo al contrario.
Bravi lo stesso. Vinciamo la prossima.
foto: Martin Rose/Getty Images