L’accordo al Consiglio europeo
Che cosa è stato deciso stanotte a Bruxelles, tra misure per contenere gli spread e altre per rilanciare l'economia
Al Consiglio Europeo di Bruxelles è stato trovato un accordo per utilizzare i soldi del fondo di salvataggio dell’eurozona per dare sostegno diretto alle banche in difficoltà, permettendo così ai governi di non indebitarsi ulteriormente, e per abbassare tassi di interesse e spread. Il presidente del Consiglio europeo, Herman van Rompuy, ha detto anche che sarà creata un’istituzione comune all’eurozona per supervisionare le banche. BBC riferisce che i dettagli delle misure saranno messi a punto nel corso di luglio, dopo l’incontro dei ministri delle finanze della zona euro che si terrà il 9. In una dichiarazione congiunta dei capi di stato e di governo che partecipano al Consiglio europeo si esprime la necessità di “rompere il circolo vizioso tra le banche ed i debiti sovrani”.
(Guida al Consiglio europeo e alle questioni in discussione)
La prima decisione importante riguarda la provenienza dei soldi per i salvataggi delle banche, che proprio in questi giorni sono stati richiesti dalla Spagna: non era però chiaro da dove sarebbero stati presi, né quali sarebbero stati i creditori da privilegiare nella restituzione della cifra, in caso di ristrutturazione del debito. Dopo 13 ore di discussione, i leader europei si sono accordati sul fatto che sarà l’attuale fondo salva-stati (EFSF) a fornire la cifra finché non diventerà operativo il nuovo fondo salva-stati, l’European Stability Mechanism (ESM, lo avevamo spiegato qui). È stato chiarito anche che quel prestito non avrà la priorità sui prestiti al settore privato, in caso di difficoltà della Spagna a restituire i soldi: il particolare non è da poco, perché altrimenti il debito pubblico spagnolo sarebbe stato ancora meno “attraente” per gli investitori, sapendo che, in caso di difficoltà, prima di loro ci sarebbe stato comunque l’obbligo di restituire i soldi del prestito bancario.
Un’altra decisione importante ha a che fare con un meccanismo semi-automatico volto a contenere tassi di interesse e spread, che permetta ai fondi di stabilità ed emergenza di agire sul mercato secondario e comprare titoli per alleggerire la pressione sui paesi più in difficoltà. La misura, su cui ha insistito molto il presidente del Consiglio italiano Monti, secondo quanto riporta il Wall Street Journal, è di fatto un primo passo della Germania verso le posizioni di Italia, Francia e Spagna sulle misure da prendere per contrastare la crisi. Ma in cambio la Germania vuole un accordo per trasferire maggiori poteri di controllo alle autorità europee sui bilanci statali. Il ministro delle finanze tedesco Schäuble ha più volte ripetuto la necessità di un Commissario europeo per le politiche fiscali, in grado di controllare i bilanci degli stati e dare sanzioni e multe se non rientrano nei parametri previsti dell’Europa.
Italia, Spagna e Francia, da parte loro, avevano detto che non avrebbero dato il loro consenso a Tobin Tax e pacchetti per la crescita se non fossero state incluse e discusse anche misure volte a contenere tassi di interesse e spread.
Il nuovo pacchetto di misure per stimolare la crescita, annunciato da Van Rompuy, prevede inoltre:
– un aumento di capitale da 10 miliardi di euro per la Banca di Investimento Europeo, così che possa prestare fino a 60 miliardi di euro;
– lo stanziamento di fondi strutturali inutilizzati per 60 miliardi di euro a favore delle piccole imprese e dell’occupazione;
– un test dei cosiddetti project bonds per 4,5 miliardi di euro: titoli da utilizzare per investimenti su infrastrutture, trasporti, energia, banda larga, cioè modificazioni strutturali di medio-lungo periodo;
– c’è poi un progetto per la creazione di un Tesoro europeo, un ente che abbia potere sulle finanze dei singoli paesi, rafforzare l’eurozona anche grazie all’emissione di titoli europei e prevenire crisi future. Molto future, però: il progetto è decennale e secondo gli osservatori non avrà impatti sull’attuale crisi.
foto: Herman van Rompuy, presidente del Consiglio europeo, stanotte. (GEORGES GOBET/AFP/GettyImages)