“Ma che volete fare?”
Giuliano Ferrara chiede affettuosamente ai "cazzoni" del centrodestra e al "cazzone in capo" di darsi una mossa
Giuliano Ferrara sul Foglio di oggi sprona il centrodestra, diciamo.
Del cazzone in capo, ora candidato al ministero del Tesoro in team con il segretario di cui è presidente e che sarebbe il presidente del presidente, sono amico affettuoso, sincero, abbastanza disinteressato (è un amico del giornale, dà una mano, come no) ed eterno, e a partire dalla fine degli anni Ottanta. Se passo all’irriverenza, e la dirigo verso persone e gruppi che difendo come posso e con cui faccio più o meno lega, a modo mio, e con accanimento, da tanto tempo, è perché spero che con un po’ di turpiloquio, pronto a ricevere la mia mercede in ritorno, ci si capisca meglio. Ma che volete fare? Tutto, proprio tutto e il contrario di tutto? Avete sostenuto la transizione Monti spiegandomi che le elezioni sotto la neve non si dovevano fare; poi avete detto che serviva responsabilità nazionale; poi avete sostenuto che ora basta tasse e sfregi alla strana democrazia televisiva in cui siamo immersi, e la Fornero si faccia le sue riforme che per noi sono una bojata pazzesca; infine che l’euro lo possiamo buttare nel cesso e che una grande campagna pidiellina più liste civiche cinofile potrebbe portare la coalizione al 40 per cento se si fondasse su una rottura conclamata dell’equilibrio creatosi nel novembre scorso, in una lotta di tutti contro tutti all’insegna della Reconquista, sebbene sia “catastrofica” e generatrice di “sconcerto” l’ipotesi oggi di una crisi di governo. Vittoria!