Dallo spazio profondo
15 stupende immagini di nebulose viste dal telescopio Hubble a circa 560 chilometri da qui
Da oltre 22 anni sopra le nostre teste orbita un grande cilindro di metallo, che ha aiutato centinaia di astronomi e ricercatori in tutto il mondo a conoscere meglio lo Spazio. È il telescopio spaziale Hubble, chiamato così in onore dell’astronomo statunitense Edwin Powell Hubble (che tra le altre cose teorizzò l’esistenza delle galassie), uno dei più grandi e più versatili sistemi per osservare stelle, pianeti e altri corpi celesti senza le distorsioni causate dall’atmosfera terrestre. Nel corso degli anni Hubble ha permesso agli scienziati di effettuare importanti scoperte sulla natura dell’Universo e sui fenomeni che ne regolano l’espansione. Tra il 1993 e il 2002 la NASA ha organizzato quattro missioni spaziali per riparare le strumentazioni del telescopio e per installarne di nuove. Le operazioni sono state svolte grazie ad alcune spettacolari passeggiate spaziali degli astronauti, agganciando Hubble con i sistemi degli Shuttle.
Oltre a fornire immagini di estrema importanza per approfondire le nostre conoscenze sullo Spazio, Hubble è stato e continua a essere una formidabile fonte di immagini suggestive provenienti da un sacco di posti nell’Universo. Tra le più suggestive ci sono quelle che mostrano le nebulose, gli agglomerati interstellari formati da idrogeno, plasma e polvere interstellare. Alcune di queste sono la culla per le nuove stelle in formazione, altre diventano visibili e si illuminano in virtù del passaggio di una stella al loro interno, e altre ancora diventano visibili quando le stelle che ospitano muoiono.
La maggior parte delle nebulose è di tipo diffuso: sono ammassi molto estesi cui è difficile dare con certezza confini. Quelle a emissione contengono al loro interno gas attraversati da potenti campi energetici che li rendono visibili, mentre quelle a riflessione non producono luce propria e sono visibili grazie alla luce riflessa delle stelle che si trovano nelle vicinanze. Le osservazioni hanno consentito di identificare anche altri tipi di nebulose caratterizzate da confini più identificabili come quelle planetarie (più dense e compatte), quelle protoplanetarie (a riflessione, ma spesso più luminose) e i resti di supernova (derivanti dalla morte di una stella).