Le bottiglie di alcolici distrutte in Pakistan
Nel paese sono vietati ai cittadini musulmani - il 97 per cento della popolazione - ma sono comunque piuttosto diffusi
Oggi è la Giornata mondiale contro il consumo e il traffico di droga, promossa dall’Ufficio delle Nazioni Unite per il Controllo della Droga e la Prevenzione del Crimine (UNODOC). Secondo dati dell’UNODOC circa 200 milioni di persone in tutto il mondo fanno uso di droghe come cocaina, cannabis, allucinogeni, oppiacei. In quest’occasione la polizia pakistana ha sequestrato e distrutto centinaia di bottiglie di alcol, considerato nel paese una droga illegale.
Il divieto di bere alcolici riguarda solo i cittadini musulmani ed è stato introdotto nel 1977 dall’allora primo ministro Zulfikar Ali Bhutto. Soltanto i pakistani non musulmani (circa il tre per cento dei 190 milioni di abitanti), le persone con un certificato medico e gli stranieri possono bere alcolici. Per comprarli bisogna comunque avere un permesso rilasciato dal governo e che stabilisce limiti ben precisi: non si possono acquistare più di cento bottiglie di birra o cinque bottiglie di liquore al mese. I turisti possono ordinare liquori in alcuni ristoranti e hotel dotati di licenza, che di solito hanno anche la licenza di venderli a certe ore del giorno.
In realtà molti pakistani musulmani bevono abitualmente alcolici, soprattutto quelli che vivono nelle grandi città. Per acquistarli ricorrono al mercato nero, dove si trovano sia prodotti importati che locali. Nelle campagne sono molto diffusi i liquori a base di canna da zucchero. Si dice anche che il presidente Asif Ali Zardari sia un amante dell’alcol e che il suo predecessore Pervez Musharraf bevesse abitualmente il whisky.