L’arresto sbagliato in Messico
La polizia ha fermato un uomo scambiandolo per il figlio di un boss dei narcos: in realtà era un venditore di auto usate, incensurato
Oggi il governo messicano ha rilasciato un ragazzo che era stato arrestato giovedì con l’accusa di essere Jesus Alfredo Guzman, detto “El Gordo”, ovvero il figlio di Joaquin Guzman, detto “El Chapo”, uno dei maggiori narcotrafficanti del mondo. L’uomo si è poi rivelato essere Felix Beltran Leon, un rivenditore di auto usate di 23 anni, sposato e con un figlio di un anno, causando grandissimo imbarazzo alle autorità messicane anche per le dichiarazioni di vittoria che erano state fatte dopo l’arresto.
“El Chapo” è a capo del cartello di Sinaloa e nel 2001 era riuscito ad evadere da un carcere messicano nascondendosi dentro un cesto di vestiti sporchi. Nel 2009, insieme al figlio Jesu Alfredo, Guzman era stato incriminato negli Stati Uniti, le cui autorità avevano promesso fino a 4 milioni di euro di ricompensa a chi avrebbe fornito informazioni utili per catturarlo.
Felix Beltran Leon – che, si è scoperto in seguito, non ha nulla a che fare con la famiglia Guzman – è stato arrestato mentre si trovava a casa, nella cittadina di Zapopan, nei dintorni di Guadalajara. Insieme a lui è stato arrestato anche il fratello, Kevin Daniel Beltran Rios, anche lui scambiato per un membro del cartello di Sinaloa.
Al momento dell’arresto la polizia ha dichiarato che i due erano in possesso di un lanciagranate provvisto di quattro colpi e di 135 mila dollari. Gli avvocati dei due ragazzi hanno dichiarato invece che i due, che erano incensurati, non avevano né armi né munizioni, e che i soldi che la famiglia aveva in casa erano il frutto della vendita di una casa. L’avvocato Heriberto Rangel Mendez ha anche ipotizzato che le armi e le munizioni siano state messe apposta dalla polizia nella casa dei due al momento dell’arresto.
Fino a ieri il governo messicano parlava di questa operazione come l’arresto dell’anno, nonché un durissimo colpo al cartello di Sinaloa, uno dei più potenti del Messico, che controlla anche la maggior parte del traffico di cocaina, metanfetamine e marijuana negli Stati Uniti.
foto: AP Photo/Eduardo Verdugo