Zinedine Zidane in 10 video
Oggi compie 40 anni uno dei più grandi campioni di sempre, malgrado sia finita in quel modo là
Zinedine Zidane, che oggi compie 40 anni, è stato uno dei più forti calciatori di tutti i tempi. Zidane è francese di Marsiglia, figlio di genitori algerini emigrati dopo lo scoppio della guerra nel loro paese: iniziò la carriera come terzino, poi gli allenatori capirono che doveva giocare tra centrocampo e attacco, per inventare le cose per cui poi diventò un grande campione famoso in tutto il mondo.
Zidane (detto “Zizou” negli ambiti sportivi) giocò nei primi anni della sua carriera in Francia. Poi, nel 1996, dal Bordeaux passò alla Juventus, dove dopo un inizio molto stentato ha vinto parecchi trofei: ma non la Champions League, che gli è sfuggita per poco, avendo perso due finali contro Borussia Dortmund e Real Madrid. Dalla Juve è andato via nel 2001 per giocare nel Real Madrid, che quell’anno lo pagò la cifra fino ad allora più alta della storia del calcio: 150 miliardi di lire.
Gianni Agnelli sostenne che fosse stato un affare per la Juventus in quanto Zidane per lui era “più divertente che utile”. In realtà Zidane si dimostrò molto utile al Real, dove oggi fa il dirigente, vincendo anche la Champions League e la coppa Intercontinentale, prima di ritirarsi nel 2006 con la sua partecipazione ai Mondiali di quell’anno (in Germania) con la Francia. Con cui aveva già vinto un Mondiale nel 1998, grazie a una sua doppietta, e un Europeo nel 2000.
In quel Mondiale tedesco Zidane chiuse la sua straordinaria carriera nel peggiore dei modi, giocando bene la finale e segnando un gol, ma facendosi espellere a pochi minuti dalla fine per un brutto fallo di reazione contro il difensore dell’Italia Marco Materazzi, che lo aveva provocato a parole (secondo le successive ricostruzioni, insultando sua sorella). Non era la prima volta che Zidane si lasciava andare a gesti così gravi e istintivi. Zidane è ancora oggi il giocatore che ha ricevuto più cartellini (2 espulsioni e 6 ammonizioni) nelle fasi finali dei campionati del mondo di calcio. L’immagine del suo rientro negli spogliatoi, dopo l’espulsione nella finale dei Mondiali del 2006, è stata considerata da molti come la metafora di un’intera carriera.