Un’altra notte in piazza Tahrir
Le belle foto delle proteste dei sostenitori dei Fratelli Musulmani, dopo che la giunta militare ha rinviato l'annuncio del vincitore delle presidenziali
Aggiornamento, 14.45 – Il capo della commissione elettorale dell’Egitto, Faruk Sultan, ha detto che i risultati ufficiali del ballottaggio per l’elezione del presidente saranno diffusi domani pomeriggio alle 15 ora locale. Il ballottaggio tra il candidato dei Fratelli Musulmani, Mohammed Morsi, e Ahmed Shafiq, che aveva fatto parte del regime di Mubarak, si era tenuto il 16 e il 17 giugno. Successivamente, entrambi i candidati si erano dichiarati vincitori.
— — —
Ieri in piazza Tahrir, al Cairo, diverse decine di migliaia di sostenitori di Mohammed Mursi hanno protestato contro la decisione della giunta militare di rimandare la comunicazione dei risultati del ballottaggio per le elezioni presidenziale egiziane. Mursi è il candidato alla presidenza per i Fratelli Musulmani, organizzazione politica islamica che aveva rivendicato la propria vittoria subito dopo la fine del turno di ballottaggio, che vedeva sfidarsi Mohammed Mursi e l’ex premier ed ex comandante dell’aeronautica militare Ahmed Shafiq.
I sostenitori dei Fratelli Musulmani vedono in questo rinvio un ulteriore tentativo da parte della giunta militare di prendere tempo e mantenere il potere, mentre in base ai precedenti annunci l’esercito dovrebbe passare il potere al nuovo presidente eletto a fine mese. Le proteste sono cominciate giovedì, quando la giunta militare ha deciso di prendere ancora tempo, ma l’apice della protesta è stato raggiunto ieri notte, quando decine di migliaia di persone hanno occupato piazza Tahrir, rimanendo anche a dormire.
Secondo quanto riporta l’Associated Press, ieri notte in piazza Tahrir non c’erano soltanto i sostenitori dei Fratelli Musulmani, ma anche altri cittadini ugualmente preoccupati dal comportamento dei militari e dal futuro dell’Egitto. Già a metà giugno, prima dello svolgimento del turno di ballottaggio, la Corte suprema egiziana aveva sciolto il parlamento – la cui maggioranza era composta proprio dei Fratelli Musulmani – e aveva limitato l’autorità del nuovo presidente, aumentando i timori da parte dei cittadini.
(Le decisioni della Corte suprema egiziana sulle elezioni presidenziali)
Secondo Wael Ghonim, ex responsabile commerciale di Google nel Medio Oriente nonché uno dei più attivi promotori delle proteste del 2011 che hanno portato alle dimissioni dell’ex presidente Hosni Mubarak, in questo momento gli egiziani devono riuscire a superare le differenze politiche e restare uniti. Ghonim, che ieri era in piazza Tahrir, ha rilasciato una dichiarazione all’Associated Press, dicendo: “Non diamo il nostro supporto ai Fratelli Musulmani, ma alla legalità e alla democrazia contro qualsiasi attacco, sia da parte dell’esercito, sia da parte di chi conduce campagne mediatiche fuorvianti.”
Molti altri manifestanti si sono detti preoccupati di quello che potrebbe succedere se l’esercito non si deciderà a passare il potere a un governo civile regolarmente eletto. La giunta militare, dal canto suo, ha dichiarato che tutte le decisioni sono state prese per il bene dell’Egitto.
– Tutti gli articoli del Post sulle elezioni presidenziali in Egitto