Le cause di morte, nel 1900 e oggi
L'Atlantic ha pubblicato un grafico che mostra il cambiamento nelle cause che portano alla morte degli statunitensi negli ultimi 100 anni
In occasione dell’anniversario dei 200 anni dalla propria fondazione, la rivista scientifica New England Journal of Medicine ha pubblicato un grafico, ripreso anche dall’Atlantic, che mostra il cambiamento del tasso di mortalità e delle cause delle morti nella popolazione statunitense, confrontando i dati del 2010 e quelli del 1900.
Il grafico visualizza le prime dieci cause di morte per ogni anno, con il numero assoluto per ciascuna calcolato su 100.000 persone. Oltre all’abbassamento sostanziale, quasi della metà, del tasso di mortalità generale, dovuto senz’altro ai progressi scientifici e ai miglioramenti delle condizioni di vita e dell’igiene, i dati mostrano che nel corso dell’ultimo secolo si vedono praticamente sparire le morti dovute all’influenza, alle infezioni gastrointestinali o alla tubercolosi.
Ma nel frattempo, il cancro e le malattie cardiache, che 100 anni fa erano già presenti in percentuali più basse, sono ora diventate le cause di morte principali: dal 18 per cento delle morti nel 1900 a più del 60 per cento di oggi. Brian Fung dell’Atlantic commenta:
È importante sottolineare che l’aumento dell’incidenza di cancro e malattie cardiache, ovvero malattie che generalmente colpiscono le persone più tardi nella vita, è di per sé un indicatore dei miglioramenti nella salute complessiva di una società.
Tuttavia, molte delle cause di morte odierne sono da rintracciare in uno stile di vita sedentario, e con il passare del tempo ci sono stati importanti cambiamenti sia nelle capacità della medicina di riconoscere e diagnosticare alcune malattie che in precedenza erano sconosciute, sia nell’ambiente che ci circonda, che ha aumentato l’incidenza di malattie prima molto meno diffuse, come il cancro ai polmoni, l’infarto del miocardio o il morbo della mucca pazza.