Il jet turco abbattuto in Siria
Era un F-4 Phantom con due piloti a bordo, è stato abbattuto dalla contraerea ed è caduto in mare: al recupero stanno partecipando sia navi turche che siriane
A poche ore dall’abbattimento di un jet militare turco – un F-4 Phantom – nei dintorni della città siriana di Latakia, il presidente della Turchia Abdullah Gul ha dichiarato che la Turchia sta indagando su quanto è accaduto. Gul ha aggiunto che il passaggio nello spazio aereo siriano da parte di aerei militari turchi è una cosa che accade di frequente, ma che si tratta sempre di passaggi ad alta velocità, di pochi chilometri e senza alcuna intenzione bellicosa.
Secondo la ricostruzione fatta dalla BBC, l’F-4 Phantom era decollato dalla base turca di Erhac venerdì 22 giugno, all’incirca alle 8.30 ora italiana. Secondo le autorità siriane il jet avrebbe violato lo spazio aereo siriano alle 9.40, mentre le autorità turche dicono di aver perso i contatti circa venti minuti dopo, verso le 10. Le autorità siriane hanno dichiarato che la propria contraerea è intervenuta quando l’aereo si trovava a circa 1 chilometro dalle coste siriane e che si è schiantato in mare, a circa 10 chilometri a ovest di Om al-Tuyour, vicino a Latakia.
In seguito alla riunione d’emergenza indetta ieri sera, alla quale erano presenti il capo di Stato maggiore, il direttore dei servizi segreti e i ministri della difesa e degli esteri, un comunicato turco ha ufficializzato il fatto che il jet turco è stato abbattuto dall’esercito siriano ed è precipitato nel Mediterraneo, all’interno delle acque territoriali siriane, a circa 13 chilometri da Latakia. Il vice primo ministro turco, Bulent Arinc, ha dichiarato che il jet era in missione di ricognizione. I due piloti sono dispersi.
Secondo quanto riporta la BBC, il presidente Gul ha dichiarato che la Turchia deciderà come reagire all’incidente soltanto dopo che le indagini chiariranno la dinamica esatta di quanto accaduto, soprattutto per cercare di determinare la posizione esatta in cui si trovava il jet al momento dell’abbattimento.
I rapporti tra i due paesi negli ultimi mesi si erano fatti molto tesi, fino al ritiro dei diplomatici turchi dalla Siria. Ciò nonostante, secondo quanto riporta l’inviato della BBC in Turchia, Jonathan Head, i due paesi in queste ore sono in stretto contatto, come dimostra il fatto che in questo momento alle operazioni di ricerca stanno lavorando alcune navi turche assistite da alcune unità della marina siriana.
foto: Il ministro degli esteri turco Ahmet Davutoglu dopo la riunione d’urgenza di venerdì 22 giugno, ad Ankara. (ADEM ALTAN/AFP/GettyImages)