Una mattina di incendi in India
Le foto impressionanti dei due grandi incendi spenti oggi, uno a Mumbai e uno a Delhi: sono morte 5 persone
Questa mattina in India i vigili del fuoco sono riusciti a spegnere un incendio scoppiato giovedì nella sede del governo del Maharashtra, a Mumbai. Il fuoco si è diffuso dal quarto all’ottavo e ultimo piano dell’edificio, ha ucciso cinque persone, ne ha ferite gravemente quindici e ha distrutto centinaia di documenti. Circa tremila persone si trovavano all’interno dell’edificio al momento dell’incendio: molte sono riuscite a uscire in strada, altre sono rimaste intrappolate all’interno per ore durante le operazioni di soccorso e hanno cercato di ripararsi dal fumo uscendo sul tetto e sui cornicioni.
Il governo ha aperto un’indagine per chiarire le cause dell’incendio, che i testimoni attribuiscono a un cortocircuito. Alcuni di loro hanno anche detto che gli estintori non funzionavano. Parte dell’opinione pubblica è convinta che il fuoco sia stato appiccato intenzionalmente per distruggere i documenti di uno scandalo – lo scandalo Adarsh – che coinvolge politici, alti funzionari statali ed ex soldati. Un funzionario ha però garantito che i documenti sono al sicuro, custoditi dagli agenti federali che stanno indagando sul caso.
Questa mattina, poi, è scoppiato un incendio in una baraccopoli del centro storico di Delhi, in India. Non ci sono notizie di morti o feriti ma il fuoco ha bruciato centinaia di abitazioni. Probabilmente ha preso fuoco dal materiale riciclabile – bottiglie di plastica, pneumatici e pezzi di legno – ammassato nella baraccopoli dagli abitanti, che sopravvivono raccogliendolo e vendendolo perché venga riutilizzato. L’incendio è stato spento da settanta vigili del fuoco. Ad Allahabad, in Uttar Pradesh, una persona è morta in un incendio scoppiato alle 2:30 di mattina di venerdì a causa di un cortocircuito in un negozio di ricambi di auto, dove si trovava materiale infiammabile, come olio del motore. Il fuoco ha distrutto un centinaio di negozi nelle vicinanze.