Moody’s declassa le banche
Tra queste cinque dei sei più grandi istituti americani, come Goldman Sachs e J.P. Morgan, e alcuni non l'hanno presa bene
L’agenzia di rating Moody’s ha declassato 15 banche di investimento internazionali. Tra queste ci sono cinque fa le sei più grandi banche statunitensi: Morgan Stanley (declassata di due notch, due gradini), Goldman Sachs, Bank of America, Citigroup e J.P. Morgan. E poi alcuni istituti britannici, come Royal Bank of Scotland, Barclays e HSBC.
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Secondo il Wall Street Journal, i declassamenti sono “un nuovo colpo al settore finanziario, già messo in difficoltà dalla debole crescita economica, dalle legislazioni più severe e dal nervosismo degli investitori”. I rating più bassi costringeranno le banche a pagare tassi di interessi più alti per finanziarsi. Moody’s ha spiegato che le banche oggetto del declassamento sono in questo momento particolarmente esposte alla volatilità e ai rischi del mercato.
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La decisione era attesa da diversi mesi, visto che Moody’s a febbraio aveva annunciato una revisione dei rating di oltre 100 banche in tutto il mondo: le banche declassate hanno passato gli ultimi due mesi, dice il Wall Street Journal, a prepararsi a questa evenienza, capitalizzando e accumulando liquidità. Per Moody’s è il primo importante declassamento di banche e istituti finanziari dal 2007. Sia Morgan Stanley che Citigroup hanno criticato la decisione dell’agenzia di rating. Bank of America e Goldman Sachs si sono limitate a rassicurare investitori e clienti sulla loro stabilità. Poco tempo fa Moody’s aveva declassato i rating di diverse grandi banche europee, soprattutto in Spagna, Italia e Germania: Deutsche Bank, Credit Suisse, BNP Paribas, Credit Agricole, Société Générale, UBS, Unicredit, Intesa Sanpaolo.