A Parma un assessore si è già dimesso
L'architetto Roberto Bruni ha lasciato l'incarico a 24 ore dalla nomina, per la storia del fallimento di una sua azienda
L’architetto Roberto Bruni, nominato due giorni fa assessore di Parma all’urbanistica e non ancora presentato ufficialmente, ha rinunciato ieri all’incarico dopo che una lettera pubblicata dalla Gazzetta di Parma aveva raccontato la storia del fallimento di una sua azienda.
Incassa uno sganassone politico imbarazzante la giunta parmigiana guidata da Federico Pizzarotti, primo esponente della lista di Beppe Grillo ad aver conquistato un grosso centro del nord. Un assessore chiave della nuova amministrazione, il titolare di urbanistica, lavori pubblici e patrimonio Roberto Bruni, architetto 53enne, ha una macchia nel suo passato da imprenditore di quelle che, in un movimento che ha sempre fatto della moralità e dell’intransigenza le chiavi principali del suo successo: la sua azienda, la Thauma Sas di Collecchio, è fallita, la procedura si è chiusa l’anno scorso davanti al tribunale di Parma. Oggi era in programma la conferenza stampa per presentare proprio l’assessore Bruni, oltre al suo collega alla cultura Ferraris, ma Bruni, per placare le polemiche, ha anticipato i tempi rinunciando all’incarico «per garantire la serena prosecuzione dell’attività politico amministrativa dell’Amministrazione comunale».
Esiste un precedente specifico legato a un assessore provinciale, Michele Pagani, che nel luglio 2004 era stato nominato titolare delle politiche per lo sviluppo economico e l’innovazione dall’allora presidente della provincia, il Pd Vincenzo Bernazzoli, e presentò le dimissioni non appena si seppe che nei suoi confronti gravava una richiesta di ammissione al concordato preventivo.
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foto: LaPresse