La Norvegia raccontata
Un paese bellissimo e ricchissimo che deve fare i conti con il "lungo giorno dopo" della strage di Utøya, scrive Adriano Sofri su Repubblica
Adriano Sofri racconta oggi su Repubblica il suo viaggio in Norvegia, paese che in questi giorni fa i conti con il “lungo giorno dopo” del processo ad Anders Breivik, l’attentatore di Oslo e dell’isola di Utøya; un paese che ha alle spalle un passato di povertà e un più recente passato di grandissima ricchezza.
La Norvegia, o come essere ricchi e gentili in un’Europa impoverita e rancorosa. In cima alle classifiche sulla qualità della vita, la Norvegia ha accantonato e messo a frutto “per le generazioni future” centinaia di miliardi di euro, ricavati da petrolio e gas del mare del Nord, e nuovi enormi giacimenti sono stati scoperti nel mare di Barents.
Piove sul bagnato. Il 15 giugno l’istituto di statistica ha dato una notiziola: il surplus commerciale è cresciuto in un anno del 44,5 per cento, a 5,8 miliardi di euro, grazie all’aumento dell’esportazione del petrolio e alla vendita record, 120 milioni di dollari, dell’Urlo di Edvard Munch, unico esemplare su quattro in mano privata. In un altro famoso quadro di Munch c’è una donna sdraiata di traverso su un letto, vestiti e capelli in disordine, bottiglie vuote in primo piano. Si intitola “Il giorno dopo”.
Dallo scorso 22 luglio la Norvegia sta vivendo il suo lungo giorno dopo. La sua triste icona è ora Anders Behring Breivik, seduto su un banco di imputato, vestiti e pettinatura pedantemente in ordine.
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Un memoriale in ricordo dei volontari che salvarono alcune persone sull’isola di Utøya.
foto: Vegard Groett/AFP/GettyImages