Terremoto in Emilia, le ultime notizie
Il principale problema resta il caldo nei campi di accoglienza, mentre il ministro dell'Istruzione conferma che l'anno scolastico inizierà senza ritardi
La quantità di scosse di terremoto in Emilia con magnitudo superiore a 2 rilevate dall’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia continua a diminuire. Nelle ultime ore gli eventi sismici sono stati pochi e tutti di lieve entità. La scossa più significativa si è verificata poco dopo la mezzanotte di oggi con magnitudo 3.2 a una profondità di 6,5 chilometri. Si è verificata tra Concordia sulla Secchia, Medolla, Cavezzo, Mirandola, Novi di Modena e San Possidonio in provincia di Modena, comuni rimasti seriamente danneggiati in seguito alle scosse del 20 e del 29 maggio scorsi.
Nelle aree dove sono stati allestiti i campi di accoglienza per le persone sfollate il problema principale in questi giorni è il caldo. In alcune zone le temperature hanno superato i 30 °C, rendendo insostenibile la permanenza all’interno delle tende. La Protezione Civile sta fornendo condizionatori e per ora risulta ne siano stati installati almeno 1.870. Ci sono ancora diverse richieste, ma in alcuni campi l’installazione potrà essere realizzata solamente quando saranno stati adeguati gli impianti elettrici, per sopportare i maggiori carichi.
Prosegue intanto il lavoro di valutazione dei danni agli edifici nelle zone più colpite dalle scosse di terremoto. La Protezione Civile ha effettuato fino a ora 11.333 sopralluoghi per determinare l’agibilità post-sismica degli edifici, sia pubblici sia privati. Tra questi, 3.977 sono stati classificati agibili, 1.924 temporaneamente inagibili – ma agibili con opere di pronto intervento, 606 parzialmente inagibili, 128 temporaneamente inagibili da rivedere con approfondimenti, 4.023 inagibili e 675 inagibili per rischio esterno, cioè la possibilità che altri edifici pericolanti li possano lesionare. A questi controlli si aggiungono le migliaia di verifiche eseguite dai Vigili del Fuoco.
Ieri il ministro dell’Istruzione, Francesco Profumo, ha confermato che alla ripresa dell’anno scolastico a settembre riapriranno “senza ritardi” anche le scuole in Emilia. Profumo ha spiegato il piano del ministero per assicurare l’attività didattica: «Nelle zone dell’Emilia Romagna colpite dai terremoti ci sono situazioni differenti, perché coesistono strutture scolastiche che hanno subito dalle scosse danni più o meno lievi, e altre completamente inagibili. Per le prime, siamo in grado di garantire la messa a punto entro l’inizio dell’anno scolastico. Per le seconde, garantiremo la presenza di strutture alternative. Le lezioni riprenderanno secondo i tempi stabiliti». Nelle zone del terremoto gli studenti di terza media e di quinta superiore sostengono gli esami di Stato solamente in forma orale.
foto: Mirandola, Italia © Andrea Kunkl