Immorali, vittimisti, e col biscotto
Michele Serra loda l'"onestà obbligatoria" di chi - come Cesare Prandelli - sta alla larga dalle ipotesi vittimistiche sugli Europei di calcio
Nella sua rubrica quotidiana su Repubblica, Michele Serra attacca i complottisti del “biscotto” presunto ai danni dell’Italia ai campionati europei di calcio.
Il calcio italiano non merita un “premier” come Cesare Prandelli. Che di fronte all’insopportabile e onnipresente cicaleccio sul “biscotto” (per i non addetti: pareggio concordato) tra spagnoli e croati, semplicemente rifiuta di considerare l’ipotesi, parendogli che il pensare male faccia male, e basta. Una sorta di onestà obbligatoria, sicuramente a rischio di ingenuità, ma esemplare in un uomo di sport. Prandelli non può dirlo, ma certamente pensa che il nostro calcio, in questo momento, è l’ultimo al mondo che può permettersi il lusso di fare la morale agli altri. È il calcio più inquisito del mondo, segnato da scandali infiniti nel senso che sono tanti ma anche nel senso che non finiscono mai.
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– Luca Sofri: Ce lo meritiamo, il biscotto