Tutti gli uomini del presidente, il film sul Watergate
Robert Redford spinse per la pubblicazione del libro, produsse il film, ma non vinse l'Oscar
Nel 1974 Bob Woodward e Carl Bernstein pubblicarono un libro dedicato alla loro inchiesta sullo scandalo Watergate che nello stesso anno portava alle dimissioni del presidente Richard Nixon. Si chiamò “All the president’s men”, citando un verso della filastrocca di Humpty Dumpty (“all the king’s men and all the king’s horses…”) e riferendolo all’estesa rete di collaboratori di Nixon che era stata coinvolta nel complotto ai danni del Partito Democratico svelato dall’inchiesta. Il libro divenne un progetto concreto soprattutto grazie all’insistenza di Robert Redford che suggerì ai due giornalisti di mettere al centro del racconto la loro inchiesta più che la storia del complotto, e si offrì di acquistare i diritti cinematografici. Nel libro fu diffusamente esposto il ruolo dell’informatore di Woodward battezzato con lo pseudonimo di “Gola Profonda”, e la cui identità sarebbe rimasta segreta per più di trent’anni.
Il film, prodotto da Redford, uscì nel 1976. Ne fu regista Alan Pakula, e i due giornalisti furono interpretati da Redford e Dustin Hoffman. Nel cast c’erano molti altri straordinari attori del tempo, come Jason Robards, Jack Warden, Martin Balsam, Hal Holbrook. Robards vinse l’Oscar come miglior attore non protagonista e altri tre ne vennero per la sceneggiatura, il suono e la scenografia (tutta la redazione del Washington Post fu ricostruita fedelmente a Hollywood), mentre nelle categorie maggiori film e regia Tutti gli uomini del presidente fu battuto da Rocky. A primavera 2012 Redford ha annunciato un documentario sul film commissionato da Discovery Channel e che sarà trasmesso nel 2013: tra le cose create dal film, c’è la frase “follow the money” attribuita a “Gola Profonda” e citata nei documenti sull’inchiesta, che sarebbe diventata un classico del giornalismo investigativo.