Obama blocca le espulsioni dei giovani clandestini
Ne beneficeranno almeno 800mila persone (tra cui molti ispanici) arrivate negli Stati Uniti quando non avevano ancora 16 anni
Ieri il presidente degli Stati Uniti, Barack Obama, ha emesso un ordine esecutivo che garantirà a circa un milione di giovani immigrati clandestini la possibilità di rimanere negli Stati Uniti.
Obama ha tenuto a precisare che si tratta di “una misura temporanea” in quanto, se rispetteranno alcune condizioni, verrà concesso loro un permesso di lavoro biennale, anche se rinnovabile. È una decisione storica da parte di un presidente degli Stati Uniti perché, appena il decreto di Obama entrerà in vigore (si pensa tra 60 giorni), il Dipartimento di Pubblica Sicurezza americano non potrà più espellere i giovani immigrati con meno di 30 anni di età che sono arrivati negli Stati Uniti quando non avevano ancora 16 anni, che hanno vissuto almeno 5 anni nel paese, che hanno ottenuto il diploma di scuola superiore o che si sono arruolati nell’esercito. Inoltre, sarà necessario avere la fedina penale pulita.
“Questi sono ragazzi che studiano nelle nostre scuole, che giocano nei nostri quartieri, che giurano sulla nostra bandiera”, ha detto ieri Obama, annunciando il provvedimento. “Spesso non sanno di essere illegali finché non fanno domanda per un posto di lavoro”. In effetti, il provvedimento di ieri permette ai giovani clandestini di avere un lavoro regolare, di ottenere la patente di guida e tanti altri documenti che, con la legge attuale, sono loro negati. Per molti di loro, attualmente, è impossibile sostenere i costi per andare all’università: essendo irregolari, infatti, non possono chiedere borse di studio. “Mettetevi nei loro panni”, ha continuato il presidente. “Immaginate di non aver fatto nulla di male per tutta la vostra vita, di aver studiato e lavorato duramente, per poi scoprire all’improvviso di essere rimpatriati in un paese di cui non sapete nulla”.
Il provvedimento di Obama dovrebbe interessare almeno 800mila giovani clandestini, ma secondo l’osservatorio Pew Hispanic Center a beneficiarne dovrebbero essere circa 1 milione e 400mila persone: la maggior parte sono ispanici, di questi circa il 70 per cento proviene dal Messico. La decisione di Obama è arrivata in un giorno non casuale: esattamente il 16 giugno di trent’anni fa, infatti, la Corte Suprema americana decise che tutti i bambini che vivono sul suolo americano, regolari o meno, hanno il diritto all’istruzione fino alle scuole superiori. I repubblicani, che in Parlamento negli ultimi tempi hanno spesso bloccato il disegno di una nuova legge sull’immigrazione supportata dall’amministrazione Obama dal nome “DREAM Act” (simile, in vari punti, al decreto del presidente), hanno criticato duramente la decisione autonoma di Obama che secondo loro avrebbe aggirato “la democrazia rappresentativa”, e hanno detto che faranno di tutto per contrastare la sua decisione.
foto: AP/Susan Walsh