La missione degli osservatori ONU in Siria è stata sospesa
Lo ha deciso il capo della missione, il generale Robert Mood, perché la violenza nel paese è in aumento
Oggi il generale norvegese Robert Mood, a capo della missione ONU in Siria UNSMIS (UN Supervision Mission in Syria), ha annunciato la sospensione della missione internazionale a causa dei crescenti atti di violenza nel paese che mettono a rischio gli osservatori e tutto lo staff. Secondo gli ordini impartiti da Mood, tutto lo staff della missione (ossia 298 osservatori militari e 112 civili) dovrà rimanere nei luoghi in cui si trova e non dovrà muoversi fino a nuovo ordine. Mood ha detto che la situazione verrà valutata giorno per giorno e che la missione riprenderà solo quando ci saranno le condizioni di sicurezza necessarie al suo svolgimento. Secondo Mood, infatti, negli ultimi tempi, soprattutto negli ultimi dieci giorni, la violenza tra le forze di sicurezza siriane e i ribelli è aumentata notevolmente, causando numerosi morti su entrambi i fronti: “Ogni giorno in Siria vengono uccisi civili innocenti, uomini, donne e bambini”, ha detto Mood.
Secondo gli attivisti dell’Osservatorio Siriano per i diritti umani, solo ieri in Siria sarebbero morte altre 25 persone: di queste 7 solo a Douma, nei pressi della capitale Damasco. Stando alle stime dell’ONU, dall’inizio della rivolta nel paese lo scorso marzo sarebbero morte circa 10mila persone, mentre alcuni gruppi di attivisti hanno detto nelle scorse settimane che i morti sarebbero già 14mila. La missione UNSMIS degli osservatori ONU è iniziata dopo che il presidente siriano Bashar Al Assad e i rappresentanti dei ribelli siriani avevano accettato il piano Annan per la Siria che ha l’obiettivo di fermare le ostilità tra i due fronti. Dopo il massacro di Hula dello scorso mese, sono ripresi i combattimenti in tutto il paese.
nella foto, Homs, in Siria (AP/Shaam News Network via AP video)