Il ballottaggio in Egitto
Si vota oggi e domani: l'affluenza potrebbe essere molto bassa, anche perché sul voto pesano le decisioni prese in settimana dalla Corte suprema egiziana
Oggi e domani si svolgerà il turno di ballottaggio delle elezioni presidenziali egiziane. I due candidati sono quelli che avevano ricevuto più preferenze al primo turno, che si è tenuto tra il 23 e il 24 maggio scorso, ovvero il candidato dei Fratelli Musulmani, l’islamista Mohammed Mursi e l’ex premier ed ex comandante dell’aeronautica militare Ahmed Shafiq.
I seggi sono aperti da stamattina e le operazioni, per ora, sembrano svolgersi regolarmente. Sono state segnalate code in alcuni seggi, ma, secondo quanto scrive la BBC, la partecipazione potrebbe essere più scarsa del primo turno, quando andarono a votare circa il 46 per cento degli aventi diritto, un risultato che già non era stato entusiasmante.
Molte persone che avevano partecipato alle proteste di piazza Tahrir, che l’anno scorso avevano portato alle dimissioni dell’ex presidente Hosni Mubarak, sono rimaste deluse da come sono andate le cose in Egitto negli ultimi mesi e credono che le aspettative della rivoluzione siano state tradite e che il Consiglio Supremo delle Forze Armate non voglia lasciare il potere.
(Foto da un’elezione libera, le foto del primo turno delle elezioni)
Giovedì scorso la Corte suprema egiziana aveva preso due importanti decisioni. La prima riguarda proprio il ballottaggio in corso: la Corte suprema ha difatti dichiarato incostituzionale una legge, detta “legge di isolamento politico”, che era stata approvata dal nuovo parlamento e che avrebbe impedito per dieci anni l’accesso alle cariche pubbliche agli alti esponenti del regime di Mubarak, rischiando così di escludere l’ex premier Ahmed Shafiq.
La seconda riguarda invece il parlamento, la cui composizione è stata dichiarata incostituzionale dai giudici della Corte suprema egiziana, in quanto alcuni candidati dei partiti in lizza hanno concorso all’assegnazione dei seggi della camera bassa del parlamento che erano stati riservati ai candidati indipendenti. Non è ancora chiaro però se verrà sciolto o meno, e, nel caso, se si debbano organizzare nuove elezioni, ma c’è il forte sospetto che dietro queste decisioni ci sia ancora il Consiglio Supremo delle Forze Armate (SCAF), che non vedeva di buon occhio un parlamento dominato, con oltre il 70 per cento dei seggi, dai partiti islamisti.
I risultati del ballottaggio saranno diffusi entro il 21 giugno. Entro la fine del mese, invece, il Consiglio Supremo delle Forze Armate ha promesso di consegnare i poteri al vincitore.
– Guida alle presidenziali in Egitto (con le descrizioni dei candidati)
Foto: PATRICK BAZ/AFP/GettyImages>