I domini .qualsiasicosa sul Web
L'ente che coordina il funzionamento di Internet ha diffuso l'elenco delle richieste ricevute, da .google a .porn (e c'è molta FIAT)
L’Internet Corporation for Assigned Names and Numbers (ICANN), l’ente internazionale non profit che gestisce molte cose che riguardano il funzionamento di Internet, ha diffuso l’elenco delle richieste dei primi domini Internet personalizzati, che si potranno aggiungere a quelli che già conosciamo come .it, .de, .fr, .org, eccetera. La liberalizzazione dei domini era sta annunciata dall’ICANN l’anno scorso dopo un lungo dibattito interno tra chi era entusiasta della nuova soluzione, utile per estendere il numero di combinazioni possibili per gli indirizzi web, e chi temeva il caos dovuto al maggior quantità di .qualsiasicosa.
I soggetti interessati a registrare i nuovi domini hanno avuto tempo da gennaio a maggio scorso. L’ICANN ha ricevuto complessivamente 1.930 richieste e 166 di queste non erano realizzate con caratteri dell’alfabeto latino (l’espansione prevede l’introduzione di domini e indirizzi web anche con altri alfabeti, ideogrammi compresi). L’elenco delle richieste è stato pubblicato online e alcune potranno non essere accolte. Inoltre, chi vorrà potrà opporsi alle assegnazioni, presentando una domanda entro i prossimi sette mesi. A partire da marzo 2013 l’ICANN inizierà a diffondere i nuovi domini, probabilmente in gruppi da 500.
Per l’ente che coordina il funzionamento di Internet, i nuovi domini sono anche una buona occasione per raccogliere qualche soldo. Ogni domanda è costata ai proponenti 185mila dollari, cui vanno aggiunti i 25mila dollari che dovranno essere pagati ogni anno per mantenere il nuovo dominio personalizzato. Il prezzo molto alto è servito anche per tenere sotto controllo il numero di iscrizioni, cercando di favorire imprese e privati con solide disponibilità economiche nel breve e medio periodo.
Tra le diverse società che hanno partecipato all’operazione ce ne sono alcune italiane. Il maggior numero di richieste dall’Italia è stato inviato da FIAT con numerosi domini personalizzati: .case, .caseih, .newholland, .iveco, .fiat, .alfaromeo, .maserati, .lancia, .ferrari, .abarth. Se saranno accettati, la società potrà quindi realizzare domini internet più intuitivi come giulietta.alfaromeo. Le altre società italiane che hanno inoltrato richieste sono Praxi (.praxi), Gucci (.gucci), Banca Nazionale del Lavoro (.bnl), Automobili Lamborghini (.lamborghini), Hotel Cipriani (.cipriani) e Aruba (.cloud). Nel caso di Aruba, il dominio indicato è stato richiesto anche da altre società, e probabilmente sarà messo all’asta. La stessa cosa dovrebbe avvenire anche con altri domini personalizzati contesi, circa 231.
Google e Microsoft, oltre a fare domanda di registrazione per i rispettivi .google e .microsoft, hanno richiesto .docs che risulta quindi conteso. Come era stato anticipato nei giorni scorsi, Google vuole ottenere un sacco di domini come .chrome per il suo browser, .gmail per la posta, .goo probabilmente per abbreviare i suoi indirizzi web, .nexus per il suo smartphone e tra i tanti anche .youtube per il sito di condivisione dei video. Microsoft ha chiesto .bing per il suo motore di ricerca, .hotmail per la posta elettronica, .office per la sua serie di software per la produttività, .windows per il suo sistema operativo e .xbox per la sua console di videogiochi. Apple sembra che abbia solamente fatto domanda per .apple.
Il dominio .pizza è stato richiesto da quattro diverse società, .news da cinque compresa Amazon e .app da 11 diverse società. È il dominio personalizzato più conteso, ed è anche comprensibile considerato il successo dei piccoli programmi per i dispositivi mobili. Tra i tanti domini personalizzati richiesti ci sono anche .mail, .loreal, .lego, .kiwi, .kids, .hotels, .heinz, .fox, .dubai, .casa e .porn. Infine, .book è stato richiesto da nove diverse società. Di Facebook non c’è traccia.